Missione speranza e carità: chef da tutta Italia riuniti
Missione speranza e carità: chef provenienti da tutta Italia, riuniti a Palermo da Biagio Conte, hanno cucinato per oltre 700 persone nel rispetto di tutte le religioni. L’obbiettivo è uno solo: la carità.
Biagio Conte, come prevedibile, non ha partecipato all’iniziativa, dal momento che, ai fini di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di vita dei senza tetto, dorme sotto i portici romani da molto tempo ormai, versando peraltro in gravissime condizioni.
Missione speranza e carità: i piatti
Molti i piatti cucinati, da quelli tipici della trazione siciliana, come la cassata salata di 150 chili sperimentata dal presidente dell’Accademia, Massimo Giambelluca, a una enorme torta con una immagine del missionario laico e un cuore di fragoline, su una base di crema chantilly.
Bandita categoricamente la carne di maiale, nel rispetto dei molti musulmani presenti che hanno partecipato all’iniziativa.
La protesta di Biagio Conte per i poveri e i senza tetto
Per chi non avesse seguito la vicenda, il missionario laico e fondatore della missione Speranza e Carità, a Palermo, che ospita povera gente e senza tetto, da alcuni giorni dorme sotto ai portici dell’edificio che ospita le poste centrali per porre sotto ai riflettori il problema dei senza casa.
I volontari nel corso della protesta gli hanno chiesto di interrompere la protesta e di tornare nelle comunità dove lo attendono i suoi assistiti. A preoccupare i volontari sono le condizioni di salute sempre più precarie del missionario, costantemente monitorato dai medici del 118.
Nei giorno scorsi ha ricevuto solidarietà da cittadini e istituzioni ricevendo anche la visita del vescovo di Palermo Corrado Lorefice: “Ringrazio di cuore – prosegue – tutti i cittadini e le istituzioni che in questi giorni hanno manifestato la solidarietà e la vicinanza. Ringrazio il Presidente della Repubblica, la Regione, il sindaco per i messaggi di solidarietà. Esprimo tanta commozione e riconoscenza al nostro caro vescovo Corrado Lorefice che è venuto fin qui a essere vicino e portare l’alimento dell’eucarestia, lo ringrazio per l’ascolto e la preghiera profonda che mi dona”.