E’ stata una notte di guerra, con tre ondate di droni e missili lanciati da Teheran contro Israele. Un attacco massiccio condotto con la tecnica della saturazione: massima concentrazione di vettori in maniera da rendere problematica l’intercettazione difensiva. La risposta delle difese israeliane ha consentito di limitare i danni e di intercettare la quasi totalità di droni e missili. Secondo fonti israeliane l’attacco avrebbe provocato solo feriti tra i civili, tra cui una bimba di sette anni.
“Quello che accadrà dopo sarà il momento più pericoloso in Medio Oriente dal 1973” prevedono gli analisti di strategie militari, che temono una sorta di ping – pong bellico, un botta e risposta in crescendo. Per prevenire una escalation incontrollata nei giorni scorsi il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha parlato con Arabia Saudita, Cina, Turchia. Mentre da parte iraniana sono partite telefonate verso Arabia Saudita, Regno Unito, Germania, Turchia. Dall’evoluzione della situazione e dall’ eventuale ampliamento del conflitto dipende anche il coinvolgimento indiretto dell’ Italia, in quanto baricentro mediterraneo delle basi Usa.
“L’Italia rimane in prima linea, anche come presidenza G7, per evitare un allargamento del conflitto in Medio Oriente, per abbassare la tensione e per facilitare il dialogo. Questo che viviamo è un momento decisivo per ritornare a una dinamica di pace nella regione”, afferma una nota della Farnesina.
“L’attacco dell’Iran a Israele ha violato il diritto internazionale”, ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, nel suo intervento al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
“Condanno con fermezza l’escalation rappresentata dall’attacco su larga scala dell’Iran a Israele, così come avevo condannato l’attacco dell’1 aprile al consolato iraniano in Siria. La la carta delle Nazioni Unite proibisce l’uso della forza contro l’integrità di ogni Stato. Bisogna tornare indietro dall’orlo del tracollo in cui ci troviamo”, ha proseguito.
“Né la regione mediorientale né il mondo possono permettersi un’altra guerra – ha sottolineato Guterres -. Le popolazioni della regione si trovano ad affrontare il pericolo reale di un conflitto devastante e diffuso. È il momento di allentare la tensione”.
– foto Agenzia IPA –
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