Palermo

MiniTransat 2019, “Ocore” realizza imbarcazione in 3D

MiniTransat 2019, torna la storica regata Atlantica che si svolge ogni due anni in solitario su imbarcazioni della lunghezza di sei metri e cinquanta. La startup palermitana Ocore, che si occupa della realizzazione di grandi oggetti con la stampa 3D, stamperà un mini 6.50 che parteciperà all’edizione del 2019 della regata con i colori del Circolo della Vela Sicilia. A prendere il timone della barca sarà lo skipper Alessandro Torresani che dopo aver affrontato le gare di preparazione parteciperà alla MiniTransat, la regata che va da Rochelle a Martinica passando per le Canarie.

MiniTransat 2019, la parole di Randazzo e Cevola

“Per il nostro circolo è una soddisfazione doppia prendere parte a questo progetto – dice il presidente del Circolo della Vela Sicilia Agostino Randazzo. Sia perché si tratta di una collaborazione con una startup che ha già portato a casa un premio per l’innovazione, ma anche perché la partecipazione alla MiniTransat è già di per sè motivo di orgoglio vista la lunga tradizione di questa regata”.

La startup Ocore che materialmente stamperà il mini 6.50 che andrà in acqua con il guidone del Circolo della Vela è stata fondata da Daniele Cevola, Francesco Belvisi e Mariga Perlongo: “Con il Circolo della Vela Sicilia siamo entrati subito in sintonia – dice Daniele Cevola, cofondatore della startup Ocore – sappiamo che il circolo darà il guidone a Luna Rossa e per noi non c’era occasione migliore di questa per essere supportati da un circolo così importante per una sfida così prestigiosa.

La nostra startup a dicembre del 2017 ha vinto il Premio Nazionale per l’Innovazione sia nella sezione “industrial” che fra tutte le altre sezioni in gara. Il nostro obiettivo è la realizzazione di grandi oggetti con strutture leggere e performanti con la stampa 3D. Vogliamo stampare il nostro mini 6.50 e farlo partecipare alla regata transoceanica. Sarà la prima imbarcazione al mondo realizzata in questo modo a partecipare alla MiniTransat. Ocore sta per “organic core”, anima organica, il cuore del nostro progetto che può essere applicato in tanti settori oltre a quello nautico per la creazione di oggetti di grandi dimensioni, leggeri e ad alte prestazioni”.

Matteo Fernandez

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