PALERMO – Verso le 2:30 di sabato su segnalazione della Centrale Operativa del Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo, la pattuglia delle “gazzelle” del Nucleo Radiomobile è intervenuta in via U.R. a Palermo dove madre e figlia hanno riferito di temere un’ennesima aggressione da parte rispettivamente, del figlio e del fratello, non convivente.
Le due donne hanno riferito di fare ritorno dal Pronto Soccorso dell’Ospedale “Ingrassia” dove vi si erano recate per le lesioni già patite la sera precedente da parte di Antonio Sammaritano, nato a Palermo, classe 1978, scaturite dalla richiesta, non esaudita di avere dei denari che, probabilmente l’uomo avrebbe usato per l’acquisto di sostanza stupefacente ed alcolici, come era solito fare.
Le due congiunte precisavano all’operatore della Centrale Operativa, che il 35enne si era recato presso la loro abitazione e vi stava stazionando con l’intento di aggredirle nuovamente, appena fossero rincasate, per portare a compimento gli atti di violenza minacciati e già posti in essere poche ore prima e che avevano portato alla prima richiesta di intervento dei Carabinieri.
Giunti presso l ‘abitazione delle due donne, i Carabinieri hanno notato sull’uscio della porta di una dependance attigua e di pertinenza della stessa abitazione, Sammaritano seduto su una sedia, con tra le mani una birra ed un regolo da muratore in alluminio, pronto per essere usato verosimilmente come corpo contundente.
L’uomo, da subito, assumeva atteggiamenti insofferenti alla presenza del militari dell’Arma, iniziando ad offendere e a minacciare di morte sia la madre e che la sorella.
Ogni tentativo di ricondurlo alla ragione risultava vano fino a quando i Carabinieri lo hanno invitato ad uscire dalla casa familiare su ulteriore sollecito della madre, ma questi perseverava negli atteggiamenti di minaccia prendendo di mira la sorella costretta ad allontanarsi per evitare la peggio.
Una volta alzatosi dalla sedia, i Carabinieri si accorgevamo che dietro la schiena, infilato nei jeans, Sammaritano nascondeva un grosso coltello da cucina.
Immediatamente disarmato, lo stesso a quel punto si scagliava violentemente contro i militari, scalciando e dimenandosi non poco, con il probabile intento di guadagnare la fuga.
Prontamente bloccato, l’uomo veniva accompagnato presso il Comando per gli adempimenti del caso. Arrestato per il reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e denunciato in stato di libertà per i reati di tentata estorsione, ingiuria, lesioni personali e minacce aggravate e tradotto poi presso il Tribunale di Palermo per il rito per direttissima.
Dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
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