PALERMO (ITALPRESS) – Millecentotrentatre sagome di cartone per ricordare chi e’ morto sul lavoro nel 2018. E’ l’iniziativa che l’UGL ha organizzato per l’1 maggio a Palermo. Le sagome saranno installate in piazza Politeama, nel centro del capoluogo siciliano: alle 1.029 sagome bianche, che simboleggiano i morti sul lavoro registrati nel 2017, verranno aggiunte 104 sagome rosse, per sottolineare come il fenomeno sia cresciuto del 10% nel 2018.
All’iniziativa partecipera’ anche il segretario generale del sindacato, Paolo Capone. “Sara’ un primo maggio senza cortei, un primo maggio senza comizi ma sara’ un modo per manifestare la massima attenzione verso un fenomeno che sta diventando un dramma sociale di portata gigantesca – dice Capone nel corso di un forum dell’Italpress -. Parliamo di dati in continua crescita, numeri che crescono perche’ ci sono pochi controlli, perche’ la crisi ha portato le aziende a risparmiare sulla sicurezza, perche’ il lavoro precario non e’ accompagnato dalla formazione necessaria.
Inoltre l’allungamento del periodo di lavoro che si e’ avuto con la legge Fornero porta i lavoratori a essere piu’ esposti: oltre i 60 anni l’attenzione diventa piu’ bassa”.
Nel 2018 sono stati 650 mila gli incidenti sul lavoro di varia gravita’ registrati in Italia. Edilizia, agricoltura e industria i settori piu’ colpiti, “pero’, purtroppo, gli incidenti si verificano anche in altri settori per definizione piu’ sicuri, cosi’ come per esempio si sono verificati incidenti gravi o gravissimi dentro alcune aziende di credito”, aggiunge Capone.
“Il nostro augurio per questo primo maggio e’ che non si debba parlare piu’ di aumento di morti sul lavoro in futuro e che si possa anzi tendere a una diminuzione consistente – conclude il segretario dell’Ugl -. Questo e’ possibile con maggiore attenzione, con maggiore formazione e si puo’ fare creando una agenzia che metta insieme tutti coloro i quali si occupano di controlli – Asl, Carabinieri, Inail – in un unico ente di ispezione. Altro intervento culturale, a costi bassissimi, sarebbe quello di insegnare la sicurezza sui luoghi di lavoro negli ultimi tre anni delle scuole superiori. Avremmo cosi’ dei ragazzi formati almeno sulle basi della sicurezza, lavoratori o imprenditori del futuro che condivideranno una consapevolezza comune su quanto sia importante lavorare in sicurezza”.
(ITALPRESS).
abr/red
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