Militare morto ad Augusta, correlazione tra decesso e vaccino

A oltre due mesi dal decesso di Stefano Paternò, il militare di 43 anni in servizio ad Augusta deceduto a marzo per arresto cardiaco il giorno dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino anti Covid Astrazeneca, è stato dissequestrato il lotto incriminato.

Dopo il decesso dell’uomo era stato ritirato in via precauzionale il lotto AstraZeneca (ABV2856)per effettuare tutte le verifiche.

Secondo i consulenti della Procura di Siracusa, “sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino avente codice lotto fiala ABV2856 intervenuta presso l’ospedale militare di Augusta in data 8 marzo 2021”, ma non ci sarebbero responsabilità del personale sanitario o parasanitario. 

Adesso i Nas stanno operando il dissequestro e la restituzione dei vaccini AstraZeneca in questione: il via libera è arrivato dopo l’esito degli accertamenti disposti dalla Procura di Siracusa, eseguiti dall’Istituto nazionale per la salute pubblica Olandese e dal Centro nazionale per il controllo e la valutazione dei farmaci dell’Istituto superiore di sanità di Roma.

“Le analisi – si legge in una nota del Nas – svolte in un contesto investigativo ad alto tasso tecnico e secondo coordinate scientifiche in costante aggiornamento e con l’interlocuzione di esperti, hanno stabilito che i lotti oggetto di attenzione, oltre ad essere corrispondenti per natura, caratteristiche e composizione con gli altri lotti di vaccino anticovid-19 analizzati, rispecchiano pienamente i parametri qualitativi e sono conformi al dossier di registrazione approvati dall’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali”.

Le dosi dissequestrate e restituite ai responsabili di ciascuna struttura sanitaria, dove erano custodite nel pieno rispetto delle linee guida sulle modalità di conservazione per garantire la catena del freddo, saranno destinate nuovamente agli hub, per il normale ciclo vaccinale in favore della popolazione. 

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