Palermo è ancora una volta centro propulsore di dibattito nazionale sui diritti civili grazie alla nuova iniziativa proposta da Raizes Teatro, Associazione ex Alunni Gonzaga, Centro Astalli, e l’Alloro Fest.
Domenica 10 settembre alle 19.30, al Giardino dei Giusti di via Alloro, prima tappa del progetto Terra, che promuove la solidarietà e i valori espressi dalle Convenzioni che regolano i diritti dei rifugiati e la dignità umana per la elaborazione di politiche virtuose di gestione dei flussi migratori in collaborazione con le Istituzioni dell’UE e i paesi del Mediterraneo.
L’evento sarà aperto alle ore 17.00 dalla mostra del fotoreporter Francesco Malavolta dal titolo “Volti al Futuro”, che rappresenta volti di giovani rifugiati declinandoli al futuro e che pone l’attenzione sul diritto di cambiare vita e sulla necessità di garantire loro la possibilità di aprire lo sguardo verso un avvenire migliore.
Alle 19.30, invece, al via la performance Discipline Room, scritta da Alessandro Ienzi e interpretata da Francesco Campolo. Prodotta da Raizes Teatro con il supporto di ERSU Palermo, la performance esplora la condizione dei rifugiati detenuti in carcere nel corso del lungo viaggio verso la libertà: racconta del limbo, dei sogni delle aspirazioni dei viaggiatori spesso imprigionati, sottoposti a trattamenti umani e degradanti e costretti a pagare ingenti somme di denaro per ottenere la propria liberazione e proseguire il viaggio.
Alle ore 20.15 il dibattito, moderato dalla giornalista Elvira Terranova, caposervizio Adnkronos, vedrà protagonisti padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, il prefetto Valerio Valenti, commissario straordinario per l’emergenza migranti e Remon Karam, attivista e protagonista de “Il mare nasconde le stelle”.
“Il progetto Terra, unisce arte, cultura e dibattito civico e politico – dice Ienzi – esplorando i possibili approcci ad un tema che riguarda l’intera umanità: le migrazioni. Il viaggio da un paese all’altro alla ricerca di condizioni di vita migliori assume una dimensione ancora più rilevante quando la vita dei viaggiatori è messa a repentaglio dalle condizioni estreme a cui gli stessi sono sottoposti e riguarda tutti gli Stati quando i viaggiatori hanno status di rifugiati in quanto fuggono da gravi violazioni dei diritti umani. Il progetto Terra pone Palermo al centro del dibattito euromediterraneo, attraverso l’arte e la cultura.”
Il progetto viene proposto nell’anno del decimo anniversario del naufragio di Lampedusa, avvenuto il 3 ottobre del 2013, e costituisce un seguito della presentazione della performance scritta da Francesco Viviano “La Porta della Vita”, prodotta da Raizes e presentata a luglio dai partners del progetto Terra a Palermo.
“Il progetto Terra – aggiunge Carmelo Cottone del Centro Astalli – promuove l’accoglienza e la difesa dei nostri fratelli stranieri che fuggono da ingiustizie e guerre e che cercano il sostegno di un paese che li metta in condizione di esprimere le loro potenzialità e capacità a servizio dell’umanità.”
L’ingresso all’evento, che ha il supporto del Comune di Palermo, è libero e aperto a tutti.
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