“La consegna dei barconi ha assunto
un valore fortemente simbolico – ha spiegato il sindaco De Rubeis
– perche’ dal nostro porto sono transitate oltre 300 mila persone
tra migranti che cercavano una speranza e richiedenti asilo o
rifugiati, uomini, donne e bambini che
scappavano dalla guerra, dalla persecuzione politica, dalla
tortura e dalla fame. Noi lampedusani non siamo stati solo
testimoni di questa storia, ma siamo stati protagonisti, con i
nostri pescatori che avvistavano e tantissime volte hanno salvato
direttamente le persone in pericolo, oppure con l’aiuto immediato
dato alle persone che si ritrovavano sull’isola senza avere piu’
niente. Certo, abbiamo avuto tante difficolta’ e spesso siamo
stati lasciati soli, ma abbiamo accettato di partecipare al museo
delle migrazioni soprattutto perche’ e’ nostro dovere non
dimenticare. A Genova rimarra’ vivo il ricordo dell’emergenza
affrontata a Lampedusa grazie anche al sostegno e all’impegno di
tutte le forze dell’ordine”.
Non e’ stato semplice donare al museo di Genova i due barconi:
pur avendone a disposizione centinaia nella sola isola di
Lampedusa, queste imbarcazioni per legge sono infatti condannate
alla distruzione e fino all’emanazione di una ordinanza del
presidente del Consiglio il 13 ottobre scorso non e’ stato
possibile averne nessuna dagli enti che le hanno in affidamento. A
questo punto e’ subentrato il Comune di Lampedusa che conserva
davanti alla sua sede alcuni di questi barconi arrivati a partire
dagli anni ’90 e ha accettato di donarne uno al Museo
del Mare di Genova. A questo se ne e’ aggiunto un altro arrivato
nel febbraio di quest’anno che e’ stato ceduto dal Dipartimento
della Protezione Civile con il consenso della Prefettura di
Agrigento e l’Agenzia delle Dogane.
“Sara’ un modo per guardare in modo diverso a questo fenomeno –
conclude Maria Paola Profumo, presidente del Museo del Mare di
Genova – e i barconi sono la testimonianza di quanto avvenuto.
All’interno del padiglione che sara’ inaugurato il prossimo 17
novembre vogliamo coniugare il tema della memoria con quello della
migrazione. E’ stata una grande e straordinaria avventura: abbiamo
incontrato istituzioni, gruppi, associazioni, enti, tutti hanno
sentito la grande importanza di questa storia e hanno contribuito
a realizzarla”. (Fine).
fg/fdp
241602 Ott 11 NNNN
(Regione Sicilia)
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