Migranti, Parigi chiede riunione Paesi Ue
Lampedusa, 5 ott. Una corona di fiori nel giorno delle polemiche. Mentre il Procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, all’Adnkronos afferma che “la Procura non ha aperto nessun fascicolo su pr…
Lampedusa, 5 ott. Una corona di fiori nel giorno delle polemiche. Mentre il Procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale, afferma che “la Procura non ha aperto nessun fascicolo su presunti ritardi nei soccorsi del naufragio di Lampedusa, perch’ non abbiamo finora notizie di reato”, i pescatori dell’isola escono in mare per rendere l’omaggio alle vittime della strage
Un naufragio nel quale la gran parte delle vittime ‘ composta da donne. E’ quanto emerge dai racconti fatti dai superstiti: dei 111 corpi recuperati, infatti, 49 sono donne mentre tra i 155 superstiti sono solo 4 le donne presenti.
Secondo il racconto dei minori agli operatori di ‘Save the Children’, sul barcone c’erano centinaia di donne, molte delle quali mancherebbero quindi all’appello. All’interno del relitto a 47 metri di profondit’ ci sarebbero almeno un centinaio di corpi incastrati.
E sono 41 i minori sopravvissuti, lo conferma Filippo Ungaro di ‘Save the Children’: “I ragazzi sono tutti traumatizzati, 40 dei 41 sono soli e hanno affrontato il viaggio completamente da soli senza genitori, n’ parenti. Tra loro ci sono anche bambini di 11 anni, arrivano tutti dall’Eritrea”.
Per rendere omaggio ai migranti morti, questa mattina ‘ stata lanciata in acqua una corona di fiori: a bordo dei pescherecci il presidente del consorzio dei pescatori Salvatore Martello e altre decine di pescatori. Tra questi, anche Vito Fiorino, proprietario della barca ‘Gamar’, il primo a soccorrere gli immigrati dopo il naufragio avvenuto due notti fa: “Basta infangare i pescatori di Lampedusa – dice – non ‘ assolutamente vero e non sarebbe possibile non dare l’allarme o fermarsi quando si vede un barcone. Anche la notte del naufragio, se qualcuno avesse visto il barcone in difficolt’, si sarebbe immediatamente fermato per dare l’allarme. Non capisco come faccia il sindaco Giusi Nicolini a dire una cosa simile, non so chi glielo ha riferito”.
“Noi non vogliamo essere eroi – dice – ma non ‘ giusto che la Capitaneria continui a dire che ha salvato 155 persone: se non fosse stato per noi i morti sarebbero stati molti, molti di pi’. Soltanto su tre pescherecci abbiamo tirato su oltre 100 persone. Come fanno a dire che li hanno salvati loro'”.
Vito Fiorino ‘ molto arrabbiato e ha ancora davanti agli occhi la scena delle decine di corpi che galleggiavano sull’acqua e di altri che si sbracciavano per essere aiutati. Tornando alla notte del naufragio, ha detto: “Tra i 47 profughi che ho salvato nessuno ha detto che altri pescherecci erano passati senza fermarsi – afferma – anzi, non facevano che ringraziarci e abbracciarci perch’ erano felici di essere stati salvati. A noi non interessa fare polemiche, l’importante ‘ che queste persone siano state salvate. Per’ non possiamo nascondere che c” stato un ritardo nei soccorsi”.
Un’affermazione smentita con forza dalla Capitaneria: ”Nessun ritardo nei soccorsi” della Guardia costiera. Le operazioni di salvataggio ”sono scattate immediatamente, subito dopo che, intorno alle 7 del mattino, ‘ stato dato l’allarme via radio”, sottolineano fonti delle Capitanerie di Porto. ”Le motovedette della Guardia costiera che si stavano dirigendo sul posto si sono messe subito in contatto con l’imbarcazione pi’ vicina al luogo del naufragio e hanno raccomandato di recuperare le persone finite in mare. Una volta giunte sul posto – viene precisato – le motovedette hanno a loro volta imbarcato quante pi’ persone possibile”.
Intanto i superstiti del naufragio avvenuto due giorni fa davanti alle coste dell’isola sono indagati per immigrazione clandestina. Fatta eccezione per i minori, tutti gli altri immigrati, pi’ di cento, sono stati iscritti, come prevede la legge Bossi-Fini, nel registro degli indagati per immigrazione clandestina. A darne conferma all’Adnkronos ‘ il procuratore capo di Agrigento, Renato Di Natale. “E’ un atto dovuto – spiega – non potevamo fare altrimenti”.
Il presidente della Camera, Laura Boldrini, questa mattina ‘ andata al Centro d’accoglienza di Lampedusa per incontrare i 155 superstiti e gli oltre 900 immigrati ospiti della struttura che ne pu’ ospitare non pi’ di 250.
“Questo ‘ il momento in cui le cose devono cambiare – ha scandito Boldrini – . Spero che questa ennesima tragedia non venga sdoganata con qualche minuto di cordoglio. La politica dia seguito con misure legislative”. Secondo Boldrini ”dobbiamo capire la causa della grande fuga. Con le uniche misure repressive non risoveremo mai il problema. E’ illusorio pensare che chi fugge da guerra e povert’ possa scoraggiarsi di fronte a misure di contrasto pi’ dure”.
E dopo l’ennesima strage l’Europa ‘ chiamata in causa. La Francia sollecita una riunione “rapida” dei Paesi europei sulla gestione delle frontiere marittime. Parlando a Metz due giorni dopo la strage di Lampedusa, il premier francese Jean-Marc Ayrault ha detto: “Al di la’ del dramma, al di la’ della tragedia, e’ importante che i responsabili politici europei ne parlino, velocemente, insieme”. “Sta a loro – ha aggiunto – riunirsi per trovare la risposta giusta, ma la compassione non basta”.
Questa mattina sono state anche sigillate le 111 bare contenenti i corpi dei morti. Ma il maltempo ha fermato il recupero dei cadaveri rimasti incastrati nel relitto. Lo conferma all’Adnkronos il capo dei sommozzatori dei Vigili del fuoco: ”Le condizioni meteo-marine non ci consentono di poter scendere in profondit’ – spiega – speriamo in giornata la situazione migliori, ma ho molti dubbi”. A Lampedusa tira un vento molto forte e il mare ‘ molto mosso.