ROMA (ITALPRESS) – La riforma del Mes “non piace nemmeno a me e infatti ritengo non sia necessario usare né il Mes pre-riforma, né quello post-riforma, né quello sanitario. Stiamo costruendo una montagna sul nulla. Perché i numeri in Parlamento per accedere a questo strumento non ci sono mai stati. Dall’altra parte, mi faccia dire, vedo un pressing ingiustificato: io rispetto le opinioni di tutti, ma bisogna evitare di incendiare il dibattito politico”. Lo dice al quotidiano La Repubblica il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“Questo Parlamento è espressione del voto elettorale del 2018: il M5S è la prima forza politica, la sua voce non ha solo un peso, è determinante nell’architettura istituzionale. Le provocazioni lasciano il tempo che trovano e mi riferisco non solo a quelle interne al M5S, ma anche a quelle interne alla coalizione di governo. Il no al Mes è un fatto numerico, matematico, democratico. Perché alzare i toni? Perché complicare le cose? Perché nessuno comprende che gli interessi qui sono molto più grandi di quelli dei partiti? Riguardano il Paese, il nostro futuro”, aggiunge.
“Il 9 Conte verrà in aula, la maggioranza dovrà votare compatta e in modo responsabile”, spiega il ministro, che aggiunge: “Credo che nessuno speri nell’incidente parlamentare e penso, mi auguro, che non si verificherà”.
“Mercoledì in aula si vota una risoluzione sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio, che sosteniamo pienamente e già sostenuto due volte dai nostri iscritti con votazioni plebiscitarie per questo governo. Vogliamo mettere al voto degli iscritti Giuseppe Conte a 24 ore dal vertice europeo più importante degli ultimi anni?”, sottolinea Di Maio.
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