Allenamento pomeridiano con attivazione e mobilità nelle fasi iniziali, possesso palla ed esercitazioni tattiche a metà seduta, partitella su campo ridotto caratterizzata da ritmi altissimi nel finale: decide un "bolide" di Gomez in favore della squadra in maglia rossa, il pallone colpisce la faccia interna del palo e s’insacca. In sala stampa, Legrottaglie spiega: "Il Catania mi ha dato qualcosa che non avevo più: sentirmi importante, essere un punto di riferimento e sapere di grandi aspettative sul mio conto, da parte della dirigenza, del tecnico e della tifoseria. Per la valorizzazione di un giocatore, un aspetto simile vale 100 allenamenti. Per la riuscita del progetto, è fondamentale che tutti si sentano così importanti, in gruppo, a prescindere dallo spazio. Il Chievo? Ricordi splendidi, quello della favola gialloblù fu un periodo storico per il calcio italiano, ma pensiamo al presente. Giocano con un 4-4-2 classico, il loro pregio è l’organizzazione, sarà la partita degli equilibri". Marchese aggiunge: "Ringrazio il Chievo per l’opportunità dell’esordio in Serie A, la società veronese somiglia molto al Catania, nell’impostazione di fondo: i dirigenti sanno gestire benissimo tutte le situazioni. Io però vorrei una piccola rivincita personale: ad un certo punto non ho più avuto spazio, eppure pensavo di meritarlo. Nel calcio può succedere". Tutti in gruppo ad eccezione di Andujar (rientro previsto per giovedì), Izco (differenziato) e Suazo (terapie). Mercoledì doppia seduta: alle 10.00 sessione a porte chiuse, alle 15.00 a porte aperte.
(calciocatania.it)
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