Meloni tuona: “Abbiamo riportato in vita il Superbonus” | Ma c’è la trappola: se lo usi ti indebiti a vita

Tutta la verità sul superbonus annunciato da Giorgia Meloni: c’è una trappola.

Il superbonus è stato un bonus molto apprezzato dagli italiani poiché, con una percentuale di detrazione del 110%, permetteva di effettuare dei lavori che andavano dal consolidamento statico all’efficientamento energetico di un’abitazione. Con il nuovo governo Meloni, però, questa manovra ha subito una stretta e, nelle ultime ore, ne è stata annunciata un’altra.

Saltano del tutto infatti le deroghe per il superbonus e viene confermato l’obbligo di recuperare i crediti in dieci anni: a confermarlo è il DL 39/2024 chiamato appunto Decreto Stop Superbonus che, tra gli obiettivi, prevede quello di permettere una compensazione dei crediti più lunga e che pesi meno sulle casse statali a livello annuale.

L’intenzione, quindi, è quella di spalmare il recupero dei crediti da 4 a 10 anni e a poterlo fare sono tutti i cittadini che hanno acquisto credito o hanno accettato lo sconto in fattura. Questa novità, di conseguenza, si rivolge a imprese e a chi è stato ceduto il credito, quindi anche banche e Poste Italiane.

Come esercitare questa opzione

Chi volesse dividere in dieci anni il recupero dei crediti ha già superato la scadenza per presentare domanda: questi cittadini, infatti, avevano tempo di presentare la richiesta entro lo scorso 31 marzo. La compensazione con le nuove rate, quindi, sarà possibile a partire dall’anno di imposta seguente a quello in cui è stata attivata la reateizzazione.

Le rate, poi, non possono in alcun modo essere cedute ma possono essere fruite solo ed unicamente dal beneficiario. È altrettanto vietato, inoltre, ripartirle ulteriormente. Una volta fatta richiesta entro il 31 marzo, i cittadini devono comunicare all’Agenzia delle Entrate la volontà di rateizzare tutti i crediti da compensare e quelli che nel frattempo sono stati acquisiti.

Qual è il problema

In tutto ciò, però, c’è un problema. Il discorso sin qui fatto riguarda l’opzione della detrazione in 10 anni. Il nuovo emendamento prospettato dall’esecutivo, invece, parla di un obbligatorietà del recupero dei crediti d’imposta in 10 anni e non più in 4 anni, quindi senza alcuna discrezionalità da parte del cittadino. L’emendamento per questo obbligo verrà presentato proprio in questi giorni e, per ora, sebbene manchi l’ufficialità, c’è già grande preoccupazione in merito alle possibile conseguenze per banche, imprese e cittadini per un’eventuale retroattività della norma.