PALERMO (ITALPRESS) – “E’ una campagna elettorale bella ma in un momento difficile per il paese. L’entusiasmo che ho trovato è la benzina migliore che può sperare di avere una forza politica che si candida a guidare il governo, se gli italiani, i siciliani e i palermitani ci daranno una mano”. Giorgia Meloni fa tappa a Palermo e tira la volata per le elezioni del 25 settembre.
A cinque giorni dal voto, la leader di Fratelli d’Italia è stata protagonista di un comizio sul palco allestito a piazza Politeama, in cui per oltre mezzora ha affrontato i punti cardine del programma elettorale del suo partito e del centrodestra. Dopo un rapido excursus sulle regionali in Sicilia, dove la coalizione schiera Renato Schifani, presente al suo fianco nel corso dell’appuntamento palermitano (“E’ l’unico candidato del centrodestra unito in Sicilia, con lui vogliamo un lavoro in continuità con quello ottimo svolto da Musumeci”), la Meloni si è buttata a capofitto sui punti a lei più cari, uno su tutti la lotta al Reddito di Cittadinanza in una delle città col maggior numero di percettori: “Combattendo il Reddito di Cittadinanza facciamo una guerra ai poveri? No, facciamo guerra alla povertà, che non si abolisce per decreto come ha raccontato Di Maio – ha attaccato – Chi crea ricchezza sono le aziende con i lavoratori, non lo Stato, al quale compete di non rompere le scatole a chi vuole lavorare”.
Quindi la lotta all’immigrazione clandestina, un tema spinoso in quella che nelle amministrazioni Orlando è sempre stata la città capofila dell’accoglienza e della tolleranza: “Profughi e immigrati non sono la stessa cosa. L’unico modo è quello di fermare la partenza dei barconi, basta far fare i miliardi agli scafisti del terzo millennio – ha spiegato – Si fermano i barconi con delle missioni europee, si valuta in Africa chi ha diritto a essere un rifugiato, si distribuiscono tra tutti i paesi europei e si rimandano indietro gli altri”.
La leader di Fratelli d’Italia è stata contestata nel corso del comizio da alcuni manifestanti con dei cartelli inneggianti al Reddito di Cittadinanza, al diritto all’aborto e ai diritti civili, mentre un altro gruppo di contestatori è stato bloccato dalla Polizia in assetto antisommossa nel tentativo di oltrepassare il cordone. Episodi che non hanno scalfito la Meloni, che ha risposto a tono: “Io strillo più forte di chi mi contesta, sono cintura nera di urla. Lasciateli fare”.
E non sono mancati attacchi diretti a Letta e al PD: “Il PD non ha niente da dire, nel loro programma c’è scritto Giorgia Meloni, se smetto di fare politica loro non hanno più un programma per i prossimi cinque anni”. E sul recente viaggio lampo del segretario Dem in Germania: “Ieri Letta ha preso ed è andato in Germania a incontrare il cancelliere tedesco e i capi del partito. Non è andato certo a ottenere un tetto al prezzo del gas, è andato a barattare l’interesse nazionale italiano con l’interesse del suo partito, a chiedere l’endorsement per questa campagna elettorale”.
Sul caro bollette, però, la posizione di FdI è allineata con gli altri partiti: “Le bollette e il prezzo gas non salgono a dismisura perchè la Russia ha aumentato i prezzi, ma perchè la Russia apre e chiude i rubinetti e fa scattare speculazioni dei player della borsa energetica. L’unico modo per uscirne è il tetto europeo a prezzo del gas”. In chiusura del suo discorso, un chiaro appello agli elettori: “Se volete votare per il clientelismo, allora scegliete il PD. Se volete il voto di protesta, le fette di salame nella scheda elettorale, scegliete i 5 stelle. Se amate l’Italia, la vostra patria – ha concluso – allora voterete per Fratelli d’Italia”.
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