Medico disperso, le ore lunghe e sospese di chi aspetta una telefonata

Medico disperso. Non si trova Giuseppe, non si trova da quando sabato sera si è messo in macchina per raggiungere l’Ospedale di Corleone per prendere servizio, ma non è mai arrivato.

L’ultima telefonata alla moglie, per dirle che si era perso, poi più nulla, e inizia l’attesa infinita di chi resta a casa.

Giuseppe Liotta, 40 anni, ha deciso di abbandonare l’auto e cercare riparo a piedi ma sembra svanito nel nulla, la macchina è stata trovata chiusa in contrada Raviotta, forse trascinata dall’acqua mista a fango.

Il medico, forse per raggiungere il suo posto di lavoro, aveva deciso di prendere una scorciatoia in mezzo ai campi devastati dall’alluvione, non considerato l’insidia di un’onda di acqua e fango che lo ha travolto.

Medico disperso, si cerca ancora: già dodici vittime per quel nubifragio

Ieri sera i carabinieri hanno trovato il suo giubbotto in località Scalilli a pochi chilometri da Corleone, probabilmente ha tentato di raggiungere a piedi il paese, ma sono tutte ipotesi per non pensare alla più tragica, quella a cui nessuno vuole pensare.

Giuseppe che è partito da Palermo sabato sera nonostante l’allerta meteo. Giuseppe che ha vinto il concorso a tempo indeterminato all’ospedale di Corleone lasciando l’Ospedale dei Bambini dove per anni aveva lavorato a tempo determinato.

Ora tutti lo cercano, colleghi, amici, volontari, forze dell’ordine. In queste ore si stanno alzando i droni della polizia per sorvolare la zona, ma che gli elicotteri della Forestale, si sta cercando anche con i cani molecolari.

In un fine settimana in cui i morti a causa del maltempo sono già dodici sono troppe le parole sprecate per cercare colpevoli e responsabilità, questo è solo il tempo di cercare Giuseppe, di consolare i superstiti della strage di Casteldaccia che forse mai troveranno pace per essere sopravvissuti a tutti i loro cari, è il momento di stare vicino a una moglie che ha due bimbi piccoli e aspetta una telefonata, forse la più brutta della sua vita, o forse la più bella per chi crede nei miracoli.