PALERMO (ITALPRESS) – Medici fiscali inattivi e senza diritti, esposti ad aggressioni e pagati a visita, ma con la garanzia della disponibilità. Nonostante l’emergenza sanitaria da coronavirus, in Sicilia, il sistema delle visite fiscali di controllo si è allentato.
L’allarme è stato lanciato nel corso della conferenza stampa che si è svolta, a Palermo, a Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici, e indetta dal presidente provinciale dell’Omceo Toti Amato, alla presenza del direttore provinciale della sede Inps di Palermo, Saverio Giunta.
La situazione dei medici fiscali, è stato sottolineato, presenta diverse criticità a causa della loro inattività e mancanza di diritti che spesso li espone ad aggressioni. A questo è da aggiungere che sono pagati a visita, pur dovendo sempre garantire la loro disponibilità. Toti Amato è intervenuto spiegando come in questo momento di difficoltà determinato dal Covid-19 “molte persone avanzano richieste che vanno fuori la norma. Si tratta di cittadini che chiedono e pretendono da parte del medico fiscale qualcosa che in realtà non può fare. Il medico – ha aggiunto – si trova quindi a dover fronteggiare situazioni difficili. Ricordo quello che ha detto proprio ieri il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che è un momento in cui la sicurezza sui posti di lavoro deve essere tutelata e quindi i professionisti sanitari devono essere assolutamente coperti”.
Su questo punto si è trovato d’accordo Saverio Giunta che si è detto disposto a porre in essere tutte le iniziative per garantire una maggiore sicurezza ai medici fiscali. “Il servizio di medicina fiscale è ripreso dopo il lockdown, il 10 agosto – ha spiegato Giunta -. Da allora si è cercato di affinare tutte le procedure per cercare di aumentare il numero delle visite, garantendo un servizio maggiore alle aziende che ne fanno richiesta. I controlli ulteriori imposti da questo periodo di pandemia, richiedono ai nostri medici di fare un’analisi più dettagliata, prima di assegnare la visita, sui certificati medici che pervengono”.
Al centro del dibattito anche un’altra criticità, riguardante la retribuzione dei medici fiscali. “Sappiamo che per questa categoria di medici – ha evidenziato Toti Amato – l’unico emolumento sono le visite fiscali e che è capitato che dalla centrale da cui vengono smistate le chiamate, queste, non vengono lette in tempo e quindi indirizzate ai colleghi. Credo che l’impegno del direttore Giunta consista proprio nell’attivare quei servizi all’interno della sede Inps per risolvere il problema”.
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