Maxi stipendio portavoce Musumeci, Lentini (Mna): “Atto che mortifica i lavoratori”
Vergognoso che la Giunta regionale abbia deliberato l’aumento di stipendio della portavoce del presidente Nello Musumeci nonostante l’aula abbia raggiunto la maggioranza con un solo voto in più”. A dichiararlo è Totò Lentini, capogruppo all’Ars del Movimento Nuova Autonomia che commenta l’aumento dello stipendio della portavoce del governatore siciliano, Michela Giuffrida, a 160 mila euro. Ma soprattutto il capogruppo si concentra sul fatto che la decisione sia stata presa attraverso una maggioranza risicata, su una tematica così delicata, ottenuta con un solo voto in più.
“In un momento così difficile e delicato questo atto mortifica tutti i lavoratori che stanno vivendo la più grande crisi economica degli ultimi anni – dice Lentini – Sono centinaia le aziende che non hanno potuto riaprire la saracinesca della propria attività perché distrutti dai debiti. Per non parlare poi dei numeri inquietanti che raccontano del fatto che il 50 per cento dei siciliani, in questo momento, sia disoccupato”. A livello nazionale, nel 2020 hanno chiuso, a causa della pandemia, 300 mila attività, 18 mila solo nella nostra regione. Catania e Palermo le province che registrano il maggior numero delle cessazioni. Commercio e turismo i settori in ginocchio.
Aumentare a 100.000 euro lo stipendio del portavoce del Presidente della Regione è una scelta del tutto sbagliata. Ho votato contro quella norma, passata in Aula per un solo voto, perché ritenevo e ritengo che già una retribuzione di quasi 5.000 euro al mese (ben più alta di tanti funzionari e dirigenti della stessa Regione) fosse più che sufficiente. Ma, soprattutto, perché pensavo e continuo a pensare che altre debbano essere le priorità: in un momento in cui gli effetti della crisi si abbattono su famiglie ed imprese, con attività che non riaprono e migliaia di posti di lavoro perduti, è lì che dobbiamo concentrare l’attenzione politica e le poche risorse disponibili.
Spero che Musumeci possa fare un passo indietro e assegni lo stipendio di 60 mila euro omnicomprensivi alla sua portavoce, il tetto massimo consentito. I giornali e l’editoria stanno vivendo un periodo nero. E noi saremo al loro fianco nelle manifestazioni che si terranno nei prossimi giorni davanti le prefetture siciliane per chiedere aiuti e sostegni ad un comparto vitale e fondamentale per la libertà di espressione del pensiero”.
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