Matteo Renzi visita una scuola a Siracusa
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è appena arrivato all’istituto comprensivo ‘Salvatore Raiti’ di Siracusa per incontrare gli insegnanti e i bambini. La scuola, nel quartiere di Santa Lucia, è frequentata da molti figli di immigrati e accoglie tra gli studenti anche diversi disabili. A ricevere Renzi il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello e l’arcivescovo Salvatore Pappalardo. Il premier prima di entrare nell’istituto ha salutato e stretto le mani alla gente in strada.
Il Sindaco di Siracusa
“E’ la terza volta che Matteo Renzi viene a Siracusa ed è una grande soddisfazione che ci torni da premier. La sua visita qui è una conferma che intende mantenere un rapporto con i territori: non a caso si è definito il sindaco d’Italia e come ex sindaco ha una visione molto concreta dei problemi e delle cose da fare. Non ha precedenti un presidente del Consiglio che visita una scuola alla settimana ed è una svolta molto importante”. Lo ha detto il sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo, che ha accolto stamane il premier Matteo Renzi nella sua prima tappa in città, all’istituto comprensivo ‘Salvatore Raiti’.
Il premier accolto da un coro di bambini
Il premier Matteo Renzi appena giunto all’istituto comprensivo ‘Salvatore Raiti’ di Siracusa è stato accolto da un coro di bambini: “Matteo, Matteo”, ripetevano. Il presidente del Consiglio si e’ fermato con alcune mamme con cui ha scambiato alcune parole. Dalla folla la voce di una mamma: “Liberaci dai vecchi politici”.
Renzi a insegnanti
“Guadagnate poco, ma siete il cardine del Paese”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi rivolgendosi agli insegnati dell’istituto comprensivo ‘Raiti’ di Siracusa, da dove ha iniziato la sua visita in città.
“Io voglio – ha aggiunto Renzi – che il governo stia in mezzo agli insegnanti. Il vostro lavoro è fondamentale”. Poi, rivolto ai bambini: “Voi ci confermate che noi dobbiamo tenere in vita i vostri sogni”.
L’ingresso di Matteo Renzi nella palestra della scuola ‘Salvatore Raiti’ di Siracusa è stato accolto dal suono delle cornamuse degli studenti dell’istituto comprensivo. Un alunno ha letto una lettera al premier parlando del sacrificio di Salvatore Raiti, il carabiniere vittima di una strage mafiosa cui è intestato l’istituto. “E’ morto a 20 anni. Rappresenta – ha detto lo studente – un modello per tutti. La Sicilia deve essere raccontata con l’esempio di questa persona”.
“Tanti dei vostri genitori forse hanno difficoltà per il lavoro. E’ un momento molto difficile. Pensate, è il momento più difficile per il lavoro da 30 anni. Ma c’è adesso la possibilità di investire per nuovi posti di lavoro”. Così il premier Matteo Renzi si è rivolto ai bambini della scuola elementare ‘Raiti’ di Siracusa.
“Grazie ai vostri sogni l’Italia può tornare ad avere un sogno”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi ai bambini delle elementari ‘Raiti’ di Siracusa, prendendo spunto dalla famosa frase di Martin Luter King, scritta in grandi lettere colorate sul muro della palestra dove ha parlato alla scolaresca e agli insegnanti. Uno dei bambini ha ricordato che l’istituto è intitolato al carabiniere Salvatore Raiti, ucciso dalla mafia a 20 anni a Palermo nella strage della Circonvallazione: “Il mio sogno è che la Sicilia venga ricordata per questi esempi”, ha detto il bambino. E Renzi: “Date un messaggio di attaccamento alla Sicilia di cui vi ringrazio”.
Nel suo dialogo con i bambini, il presidente del Consiglio ha giocato a domanda e risposta, ha stimolato i piccoli su Internet e i social media e ha in proposito consigliato: “Qualsiasi messaggio virtuale non vale la bellezza di un abbraccio fisico. Io uso twitter, facebook, ho quasi un milione di amici, ma che senso ha chiedere l’amicizia a uno che sta a 100 chilometri se non si chiede poi al compagno di banco?”. Renzi ha poi parlato della diversità e ha esortato i bambini: “Accettarsi nelle diversità è qualcosa di bello”. Poi una citazione per il film ‘La grande bellezza’ premiato con l’Oscar: “Ci sono tante cose belle a Siracusa e in Italia ma la cosa più importante è che l’Italia scopra la bellezza nelle vostre facce”, ha detto il premier ai ragazzini.