Mattarella: dichiarazioni di Crocetta, Ardizzone e Orlando

Ricordato oggi a Palermo Piersanti Mattarella, il presidente della Regione siciliana ucciso dalla mafia il 6 gennaio 1980. Corone di fiori sono state poste nel luogo dell’eccidio, in via Libertà. Presenti i familiari, tra i quali Sergio Mattarella, e, tra gli altri, il governatore Rosario Crocetta, il presidente dell’Assemblea regionale Giovanni Ardizzone, il sindaco Leoluca Orlando, il prefetto Francesca Cannizzo, i vertici delle forze dell’ordine, il segretario del Pd siciliano Giuseppe Lupo. Un albero è stato piantato in memoria del presidente delle ‘carte in regola’ nel giardino della memoria di Ciaculli, nell’ex regno del boss Michele Greco, per iniziativa dell’Unione nazionale cronisti italiani e dell’Associazione nazionale magistrati.

L’affermazione del presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, che stamattina a Palermo ha deposto una corona di fiori sul luogo dell’agguato dell’ex presidente della Regione Piersanti Mattarella:
“Piersanti Mattarella è stato un uomo illustre della nostra Sicilia e un esempio di classe dirigente ‘con le carte in regola’. E proprio per questo motivo, a distanza di 34 anni resta sempre un punto di riferimento indelebile. Oggi, più che mai, infatti, quel modello di amministrazione deve esser il faro per la politica siciliana. Un esempio da seguire, in un momento storico particolarmente delicato, affinché i cittadini possano recuperare la fiducia nelle istituzioni. E per iniziare a farlo, ognuno di noi, anche nel proprio piccolo, ha il dovere di fare la sua parte”.

Le Parole del presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, ricordando a Palermo Piersanti Mattarella:
“Permane un rapporto tra politica e mafia. C’e’ e continua ad esserci, nel condizionamento elettorale, negli affari. C’e’ soprattutto nell’organica distribuzione dei proventi della corruzione. Ma una serie di rotture cominciano ad avvenire, come si evince dalla revoca di certe gare, nella revisione attenta della spesa che puo’ fare saltare questo sistema. In questo modo il sacrifico di Mattarella non e’ inutile. Lo diventa se non continuiamo questa nuova politica”.

La dichiarazione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando:
“Piersanti Mattarella 34 anni fa ruppe il rapporto perverso tra istituzioni e mafia. Finì per essere ucciso dall’intreccio perverso tra politica, mafia, affari e massoneria. Non soltanto da coloro che stavano contro di lui armati di fucile, ma da chi stava accanto a lui e contro di lui nel suo stesso partito”.