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Matrimonio gay? Chi glielo spiega a Biancaneve

Oggi Bergoglio, il Papa più trendy della storia del Sacro Romano Impero, ha compilato la sua prima enciclica in cui ribadisce che “famiglia e matrimonio” possono nascere solo da unione tra uomo e donna. Papa Francesco, che suona un po’ di Dj Francesco, ha dimostrato in questi pochi mesi di Vaticano di saper parlare a tutto il popolo, avvicinando anche le frange più disgustate della religione cattolica, per prima mia madre, alias l’avvocato del diavolo, che a colazione davanti la tv, assistendo ad un recente servizio sui matrimoni omosessuali ha profetizzato: “Il mondo finirà così, nessuno farà figli, niente figli niente futuro. Ora passami il caffè”

Io non sono omofoba, proprio per niente, e nemmeno una papagirl, però le parole di Dj Bergoglio, mi riportano alle mie origini di bambina, i periodi in cui Cenerentola sposava il Principe Azzurro- e non Biancaneve- Barbie con Ken, Bianca con Bernie, Lady Oscar col conte di Fersen. Insomma tutto “regolare”, il principio maschio e femmina, dalla spina e la presa per far funzionare la corrente, allo Yin e Yang delle magliettine del mio periodo lo yoga mi salverà.

Tuttavia ho sempre creduto nella libertà di scegliersi l’identità che si preferisce, ed ho sempre creduto che non sia colpa o un affronto alla natura il nascere imprigionato da un corpo che non senti tuo, però credo anche che il miglior modo per proteggere un proprio diritto non sia quello di imitarne un altro.

La parola matrimonio deriva dal latino matrimonium, ossia dall’unione di due parole latine, mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto romano un “compito della madre”, intendendosi il matrimonio un legame che rendeva legittimi i figli nati dall’unione. Analogamente la parola patrimonium indicava il “compito del padre” di provvedere al sostentamento della famiglia.

In ogni caso, l’utilizzo del termine con riferimento all’unione nuziale si sviluppò con il diritto romano nel quale si diede riconoscimento e corpo al complesso delle situazioni socio-patrimoniali legate al matrimonium.

La definizione del matrimonio è strettamente connessa alla “nostra” cultura e al periodo storico,insomma è proprio l’incipit culturale in cui poi i vari gruppi sociali si non evoluti. Le motivazioni che portavano all’ufficializzazione formale di una relazione erano, e sono, di vario genere, solitamente non uniche: sessuali, religiose, patrimoniali e politiche. Ci si sposava per amore, per calmare gli istinti sessuali ed evitare che la donna ne rimanesse fregata, per acquisire una nuova patria potestas, per emanciparsi dal pater-dominus. Con un azzardo, potremmo anche dire che il matrimonio nasca esclusivamente a tutela della donna e della progenie. Chiaramente nell’epoca moderna, le cose sono cambiate, ci si sposa per convenienza, perché si è vittima degli eventi, perché hai messo la fidanzata incinta o per la reversibilità.

Pensate che dal codice canonico del 1917 i fini considerati erano tre- ripresi dal rito originario- uno primario, il bonum prolis (la procreazione ed educazione dei figli), e due secondari, mutuum adiutorium (sostegno morale) e remedium concupiscentiae (rimedio del desiderio carnale).

Indubbiamente ,nell’Antica Roma, l’omosessualità era riconosciuta come fenomeno frequene, normale e tollerato, per cui però non esisteva alcuna forma di tutela. Era un fatto umano, come quello che dovrebbe essere oggi; che non desti scalpore, che abbia bisogno di uno spazio preciso in questo mondo di diritti in espansione e che non si tratti più di una vergogna o motivo di persecuzione sociale.

Per difendere il proprio diritto però , percorrere la strada della simulazione, è un errore. Mi ricorda la “Festa della Donna” in cui tutte le donne hanno scambiato un giorno per la memoria, nella sagra della baldracca. Spogliarelli, scorrazzate per le strade, orde denudate che per sentirsi ovipare hanno bisogno di sentirsi uomini. Maschi che non devono chiedere mai, salvo poi ritornare a casa e lavare i piatti per deontologia.

Allo stesso modo, cari amici omosessuali, difendete il vostro diritto, createne uno nuovo fatto su misura, ma non indossatene un altro,come un vestito che non essendo fatto per voi, saprà di prestito. Pace and Love.

Arianna Quartararo

Maestra nell'altissima arte del brontolio, regina dei rimuginamenti, paladina del nichilismo da retrobottega,mia madre voleva darmi in affidamento a Satana. Avvocato mancato. Il mio secondo lavoro di casa preferito è cucinare. Il primo è sbattere la testa sulla sponda del letto fino a svenire. Per contattarmi arianna@sicilianews24.it

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Arianna Quartararo

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