Cronaca

Massimiliano Miconi è il quinto presidente di Ance Palermo

Massimiliano Miconi è il nuovo presidente di Ance Palermo. È stato eletto a grandissima maggioranza dall’assemblea ordinaria riunitasi nella sede di Palazzo Forcella De Seta, durante la quale è stato eletto anche il nuovo consiglio direttivo, di cui fanno parte i neoconsiglieri Salvatore Russo, Giuseppe Puccio, Angela Pisciotta, Mario Puglisi, Adriana Stillone, Gaetano Scancarello, Fabio Florio, Francesco Paolo Sorti e Riccardo Galioto.

Il neo presidente succede a Fabio Sanfratello, che ha guidato l’Associazione dei Costruttori di Palermo negli ultimi sei anni e della quale Miconi è stato vice presidente.

Il neo presidente ha 47 anni, è avvocato, socio ed Amministratore Delegato delle società di famiglia, la Impre.Co.Ge. S.r.l., operante da più di 50 anni nel settore della progettazione, realizzazione e gestione di grandi opere idrauliche e la Costruzioni Immobiliari S.r.l., società  immobiliare e di facility management.

È stato tra i fondatori, nei primi anni 90, del Gruppo Giovani Imprenditori di Acep – Associazione Costruttori Edili di Palermo – di cui poi è diventato per due mandati presidente, ed ha ricoperto le cariche di componente dei C.d.A. della Cassa Edile di Palermo, dell’Ente Paritetico C.P.T. e della Re.Se.T. Palermo s.c.p.a.

Massimiliano Miconi attualmente è anche vice presidente vicario di Ance Sicilia

“Il mio impegno principale sarà quello di ridare centralità al lavoro ed al ruolo del costruttore – ha detto il neo presidente – che deve rimpossessarsi della dignità storica del suo lavoro che la crisi del settore e la disattenzione della politica oggi gli hanno strappato. Il futuro delle nostre proposte passa dalla condivisione di una mappatura delle tantissime opere piccole, medie e grandi su cui innescare un percorso virtuoso che porti alla loro manutenzione e messa in sicurezza.

I danni del dissesto, i rischi per tutti gli edifici con la loro inadeguatezza – edifici scolastici e pubblici in primis – le strade fatiscenti, la generale arretratezza infrastrutturale delle opere primarie e la inesistenza di quelle secondarie, sono e saranno alcuni dei temi su cui dialogare, scontrandoci anche se necessario, con la nostra area metropolitana, a partire ovviamente dal Comune di Palermo. Tutto ciò – conclude Miconi – non può non passare attraverso un costante dialogo con i rappresentanti del territorio, comprendere, ascoltare, conoscere e sollecitare tutti per assistere al meglio gli associati”.

Redazione

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