ROMA (ITALPRESS) – È di sei vittime, otto feriti e almeno dieci dispersi, il bilancio provvisorio del distacco del seracco dalla calotta sommitale del ghiacciaio della Marmolada, sotto Punta Rocca. Una valanga di neve, ghiaccio e roccia, che nel suo passaggio di circa due chilometri lungo il versante trentino ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano alcune cordate.
L’allarme al 112 è arrivato intorno alle 13.45. I soccorsi della Protezione civile del Trentino sono scattati immediatamente: sono stati impiegati sei elicotteri, personale del Soccorso alpino e speleologico con le unità cinofile, Vigili del fuoco, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza provenienti anche dalle vicine province di Bolzano, Belluno e Venezia. Le operazioni vengono coordinate presso la caserma dei vigili del fuoco di Canazei, sede anche del soccorso alpino.
I feriti sono stati accolti negli ospedali di Trento, Belluno e Bolzano. Recuperate anche 4 persone illese. Diciotto le persone evacuate. Dopo la bonifica via terra dei soccorritori e delle unità cinofile, vista la situazione di pericolo per il rischio di ulteriori distacchi, intorno alle 15.30 è stato fatto intervenire un elicottero dotato di una tecnologia utilizzata per la ricerca di persone disperse che consente di captare segnali provenienti da superfici riflettenti e da dispositivi elettronici.
Nell’area della valanga il personale di soccorso è stato fatto allontanare proprio per l’elevato pericolo di ulteriori distacchi. I comuni di Canazei e Rocca Pietore hanno disposto il divieto di accesso e percorrenza della zona dalla valanga fino a quando non sarà accertata la natura del distacco con gli opportuni rilievi glaciologici e geologici.
Le ricerche dei dispersi proseguiranno tutta la notte con i droni.
Per il CNR la causa principale dell’incidente è da ricercare nei cambiamenti climatici: “Da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una ‘pancia’: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base”, afferma Renato Colucci, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche. Il rischio, affermano dal CNR, è questi fenomeni si ripetano con sempre più frequenza.
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha espresso “profondo cordoglio per le vittime del terribile crollo sulla Marmolada. Il Governo – ha affermato – è vicino alle loro famiglie e a tutti i feriti”.
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