Cronaca

Marittimi in Libia, l’ambasciatore assicura che stanno bene

L’ambasciatore d’Italia a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi, parlando in collegamento con la nona edizione delle conferenze sull’economia del mare “Blue Sea Land” di Mazara del Vallo e riferendosi ai marittimi dei due pescherecci sequestrati in Libia ha dichiarato che “I marittimi stanno bene, vengono regolarmente seguiti da un medico. Le medicine sono sempre state consegnate. Non vi è nessun problema di salute” o “di alcun altro genere” e sono “in una situazione che non è di promiscuità” con detenuti.

I marittimi sono stati sequestrati e rinchiusi nel carcere di El Kuefia, a 15 km a sud est da Bengasi, sono 8 mazaresi, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi.

Non vi è stata ancora “alcuna formalizzazione” di accuse per i marittimi dei due pescherecci siciliani sequestri in Libia, ha inoltre sottolineato l’ambasciatore Buccino Grimaldi. Alla domanda se i marittimi saranno processati, Buccino ha confermato che “al momento non vi è ancora alcuna formalizzazione”. E, incalzato da un moderatore (“quindi ancora non c’é niente di sicuro”) si è limitato a replicare: “stiamo ancora aspettando”.

Intanto domani alle 21, nella parrocchia San Lorenzo, è stato organizzato un momento di preghiera con i familiari e aperto a tutta la città di Mazara del Vallo (Tp) per esprimere vicinanza e affetto.

Una veglia per i 18 marinai sequestrati in Libia, che sarà presieduta dal vescovo monsignor Domenico Mogavero. L’invito a partecipare è stato rivolto all’amministrazione ma anche all’Imam della moschea di Mazara del Vallo, Ahmed Tharwa: tra i 18 marittimi sequestrati ci sono anche tunisini che da decenni abitano in città. “La drammatica situazione dei 18 marittimi dei due pescherecci della marineria mazarese “Antartide” e “Medinea” si fa sempre più complessa e difficile – spiega il vescovo – sono ormai trascorsi 50 giorni dal sequestro in acque internazionali, considerate unilateralmente zona economica esclusiva dalla Libia dal 2005. Tutti gli sforzi del governo italiano per giungere alla liberazione dei marittimi e dei pescherecci fin qui non hanno raggiunto alcun risultato. Le famiglie sono angosciate e, seppure con molta compostezza, fanno sentire la loro voce a Roma davanti al Parlamento e nell’aula consiliare a Mazara del Vallo”.

La Diocesi continua a essere vicina alle famiglie dei pescatori, con un aiuto concreto nell’affrontare la vita quotidiana, sostenendo le spese delle utenze domestiche (luce, gas) di questo periodo difficile che stanno vivendo.

Anche Papa Francesco, domenica scorsa dopo l’Angelus, ha invitato a pregare per i marittimi, invocando l’intervento divino per vincere le resistenze che impediscono di giungere a un accordo. Proprio ieri sei familiari sono stati ammessi all’udienza del mercoledì in aula “Paolo VI”.

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Redazione

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