Mare Liberum: confronto e dibattito dalla geopolitica allo sport, dal cinema alla cultura
In un giorno e mezzo sono già tante le emozioni che la terza edizione di Mare Liberum, Festival Internazionale di Geopolitica organizzato da Associazione Diplomatici e Eastwest, ha regalato al pubblico di studenti, professori e addetti ai lavori. Merito dei tanti relatori intervenuti tra il cinema Odeon, le aule del Rettorato dell’Università di Catania e le sale del Comune, che hanno contribuito, ognuno a suo modo, ad arricchire il dibattito e il confronto con i 400 studenti presenti.
A cominciare dal regista Mario Martone, a cui è toccato il compito di aprire la due giorni proiettando e commentando con gli studenti il suo ultimo film, Capri Revolution, presentato a Venezia. «Sono veramente contento di questa proiezione speciale – ha detto – perché questa città è stupenda e ricca di potenzialità e perché, da napoletano, ci tengo a dire ai giovani che non devono più andare via, ma prendere il loro destino in mano». Un po’ come fa la protagonista della pellicola, un’eroina che compie una vera e propria rivoluzione mentre diversi ideali si scontrano.
Si fa riferimento anche alle recenti elezioni europee in sala con Martone, partendo dai temi portanti del film: il rapporto tra uomo e natura, quello tra uomo e animali e, ancora, tra popoli e culture diverse.
Argomenti discussi anche durante l’inaugurazione plenaria del Festival, sempre al cinema Odeon. «Attraverso i panel cerchiamo di offrire ai ragazzi strumenti per conoscere e comprendere la realtà – ha commentato Claudio Corbino, presidente dei Diplomatici. È questo il senso dell’iniziativa, in cui si mescolano le carte in un gioco di confronti che evidenziano i concetti di libertà e democrazia».
Un’iniziativa lodata tanto dal sindaco Salvo Pogliese quanto dal rettore Francesco Basile. «Mare Liberum è un’occasione irripetibile di promozione della nostra città, così come lo è il lavoro che svolge Associazione Diplomatici», ha detto il primo. «L’aspetto fondamentale è il confronto aperto e libero tra studenti e grandi personalità, indispensabile per recuperare all’interno della comunità giovanile valori e identità», ha aggiunto il secondo, che ha invitato gli studenti ad aprire la mente e dare il proprio contributo.
«Questi ragazzi sono la conferma che c’è un futuro e che i giovani sono migliori di quanto si pensi nell’immaginario collettivo – ha sottolineato Antonello Piraneo, direttore del quotidiano La Sicilia. Nel DNA hanno già la voglia di guardare oltre il proprio cortiletto e di mettersi in gioco e sono sensibili verso temi come legalità e tutela dell’ambiente».
Tra i relatori anche Giuseppe Scognamiglio, chairman di Eastwest, che ha spiegato ai ragazzi chi sono gli ospiti dell’evento. Da Joschka Fischer, protagonista del processo di integrazione europea della Germania e padre dell’ambientalismo in Europa, a Boris Tadic, presidente della repubblica in Serbia che ha caratterizzato la svolta europeista di un Paese in una condizione geopolitica delicata, da Gebril Elwarfally, primo ministro della Libia durante la guerra civile che ancora oggi cerca di influenzare con saggezza una situazione molto particolare, a Imen Ben Mohamed, parlamentare tunisina protagonista della primavera araba più riuscita del Mediterraneo. Subito dopo la proiezione dell’intervista a Steve Bannon, che ha parlato di nazionalismo, migrazione, Cina ed Europa.
Dalle 10.30 hanno avuto inizio i vari panel in programma. Nella sala consiliare Giovanni Moro, Angelino Alfano e Andrea Lodato hanno discusso l’intervista di Steve Bannon e a seguire Alessandro Fusacchia, Alessandro Verzon e Giuseppe Ayala hanno parlato di giovani e politica. Al rettorato, nel frattempo, Bruno Montanari, Mario Martone, Antonio Cerere e Salvatore Carrubba hanno presentato il libro Lumi del Mediterraneo, mentre gli ospiti internazionali hanno affrontato i temi del multilateralismo, della pace internazionale, della governance globale.
Apprezzatissimo dagli studenti l’intervento di Marco Tardelli, che si è trasformato subito in un botta e risposta. Come ha passato la notte prima dei mondiali? Cosa si prova a rappresentare la propria nazione alla coppa del mondo? Cosa è stato quel gol della finale con quell’urlo che ancora anni dopo fa venire i brividi? Quali sono i valori che devono essere trasmessi attraverso il calcio e lo sport? Cosa ne pensa del calcio femminile? Ora che è nonno si augurerebbe una carriera nel calcio per il suo nipotino? Tanto instancabili i ragazzi quanto Tardelli nel rispondere pazientemente a tutte le domande, concedendo anche qualche selfie a fine incontro.
Nell’aula accanto Gebril Elwarfally, Vincenzo Nigro e Imen Ben Mohamed hanno parlato dell’attuale situazione politica tunisina, del mondo arabo musulmano, delle primavere arabe e di cosa sta succedendo in Libia, di fronte una platea di ragazzi attenti che hanno fatto domande e preso appunti.
Ancora di Europa e di governance globale si è parlato durante la cerimonia di apertura al Salone Bellini con Tadic, Elwarfally, Fischer, Pogliese e Scognamiglio, prima di spostarsi tutti al teatro greco romano per la chiusura della prima giornata sulle note di Francesco De Gregori.