Nave Mare Jonio. Sono partiti sabato 16 marzo dal porto di Palermo per tornare a solcare il Mediterraneo centrale, dopo aver superato ben quattro ispezioni della Capitaneria di Porto.
La Mare Jonio, nave di proprietà di Mediterranea, battente bandiera italiana, a distanza di due soli giorni da Palermo ha soccorso 49 persone che si trovavano a bordo di un gommone in avaria che imbarcava acqua a 42 miglia dalle coste libiche.
La segnalazione era arrivata dall’aereo di ricognizione Moonbird della ONG Sea Watch che avvertiva di una imbarcazione alla deriva in acque internazionali. Tra le persone soccorse, 12 risultano minori. In seguito, la nave si è diretta verso Lampedusa dove è nato un problema con la Guardia di Finanza che ha inizialmente negato l’approdo.
Il comandante della Mare Jonio, Pietro Marrone, di professione pescatore ha fatto presente “che siamo in una situazione di emergenza con onde alte tre metri, 50 naufraghi a bordo oltre l’equipaggio. Dobbiamo mettere in sicurezza la vita delle persone per questo stiamo andando a ridossare verso l’isola di Lampedusa”.
Finalmente, sempre nella giornata di ieri si è riusciti a sbloccare la situazione così da permettere alla nave di lasciare il punto di fonda ed entrare nel porto di Lampedusa. Durante la notte la Guardia di Finanza ha notificato al comandante della Mare Jonio il sequestro probatorio della nave, disposto dalla procura di Agrigento che indaga per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in merito allo sbarco dei 49 immigrati.
Il Ministro dell’Interno Salvini, contattato da Radio Radio si è dichiarato certo che questa imbarcazione non abbia soccorso naufraghi che rischiavano di affogare, ma sia inserita in un traffico di esseri umani organizzato, concordato e programmato.
Salvini ha continuato ricordando il diverbio avuto tra il Comandante della Mare Jonio e la Guardia di Finanza: “Il primo reato commesso è quello di aver ignorato per due volte l’alt della Guardia di Finanza. Come se voi uscendo stasera trovaste un posto di blocco dei Carabinieri e lo forzaste due volte. Cosa vi succede? Vi inseguono e vi arrestano, giustamente. Perché un ordine di una forza di pubblica sicurezza non viene rispettato. Questi se ne sono fregati dell’ordine della Finanza, se ne sono fregati degli ordini della Guardia Costiera libica, ci sono tracce evidenti di contatti con altri soggetti… Più chiaro di così!”
Intanto stamattina si attende il voto del Senato sull’autorizzazione a procedere contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini per il caso Diciotti. L’appuntamento è alle 11.
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