Marcia indietro della Borsellino sul punto nascita di Cefalù

Nonostante la sentenza favorevole del TAR che aveva negato la sospensiva, la Regione viene a più miti consigli, decidendo autonomamente di sospendere la chiusura del centro nascite di Cefalù. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla salute, Lucia Borsellino, che oggi ha incontrato i sindaci del distretto sanitario 33 e un rappresentante del comitato spontaneo di cittadini per la difesa del centro.
La chiusura era stata fissata al 30 aprile perché l’ospedale non raggiunge la soglia minima dei 500 parti all’anno.
L’assessore ha chiesto al sindaco Rosario Lapunzina e agli altri amministratori presenti all’incontro di presentare una richiesta di slittamento dell’ordinanza in considerazione del fatto che il crollo dei piloni sull’autostrada Palermo-Catania ha provocato un’emergenza nei collegamenti.
Una motivazione che regge fino a un certo punto perché fra Cefalù e Palermo i collegamenti non sono problematici.
Hanno fatto breccia le motivazioni della protesta per cui nei giorni scorsi, riportando l’appello di Stefano Cirillo, ex Presidente dell’ospedale, avevamo parlato di applicazione “ottusa” della norma: l’ospedale di Cefalù è un centro all’avanguardia; sul punto nascite converge tutta l’area delle Madonie, da dove invece raggiungere Palermo può essere difficile.
Nella richiesta di sospensione, che l’assessore invierà al ministro Beatrice Lorenzin, saranno indicate le altre ragioni per le quali i sindaci si battono per la revoca della chiusura del centro: si tratta di una struttura di alto livello che assicura, hanno detto, un’assistenza 24 ore su 24 ed è al servizio di un vasto territorio a cavallo tra le province di Palermo e Messina. Il sindaco di Cefalù ha detto di essere soddisfatto del risultato dell’incontro ma ha anche sottolineato che la lotta per il mantenimento del centro non si fermerà.
c