Manifestazione di Fratelli d’Italia Palermo a Bagheria contro il coprifuoco

Fratelli d’Italia Palermo,  ieri sera, è scesa in piazza, come avvenuto in tutta Italia per la mobilitazione organizzata per dire NO al coprifuoco imposto dal Governo nazionale. A Bagheria, in piazza Madrice, militanti e dirigenti del partito di Giorgia Meloni, si siamo radunati in rappresentanza delle categorie produttive ancora una volta vessate delle direttive nazionali.

“Bagheria sta pagando un prezzo troppo alto per questa crisi – dice Brigida Alaimo, dirigente FdI e assessore  bagherese alle Attività produttive – . Torniamo a chiedere alle istituzioni regionali e nazionali misure più efficienti per aiutare i numerosi commercianti e piccoli imprenditori del nostro territorio”.

Soddisfatto per la riuscita dell’iniziativa anche Raoul Russo, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia e promotore della fiaccolata: “La provincia di Palermo deve fare i conti con una situazione sanitaria ancora in bilico, ma non può rimanere inerme mentre centinaia di persone perdono il posto di lavoro e tantissime attività rischiano di chiudere. Noi stiamo con chi protesta e si ribella pacificamente a misure insensate e controproducenti come quella del coprifuoco alle 22. Abbiamo scelto Bagheria, principale centro della provincia, come sede della manifestazione – spiega Raoul Russo –  perché, purtroppo, è uno dei comuni che più sta soffrendo questa crisi”.

“Con Giorgia Meloni – afferma Carolina Varchi, deputato nazionale Fdi – stiamo portando avanti in Parlamento una battaglia in difesa delle attività produttive, dimenticate dal precedente e dal presente Governo. Siamo l’unica vera opposizione alla sinistra e queste fiaccole accese rappresentano le tante luci nella notte di un’Italia che vuole tornare a brillare. Il mio impegno nelle istituzioni romane – prosegue – è finalizzato a garantire i siciliani tutti, nella speranza che la maggioranza apra gli occhi e giungano le giuste risposte alle richieste dei cittadini. Ad oggi, misure come il coprifuoco non solo non hanno senso, ma rischiano di essere controproducenti verso un’economia già fragile e bisognosa di rilancio”.

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