“Quello che è successo ieri a Palermo è gravissimo perché è sintomatico del senso della democrazia di Giorgia Meloni e del suo partito”. Lo dichiara Marilena Grassadonia, candidata capolista alla Camera nella lista Alleanza Verdi-Sinistra a Palermo, Enna e Messina.
“Meloni non accetta il dissenso che, però, è il cuore della democrazia – sottolinea Grassadonia -. E lei che è stata all’opposizione dovrebbe saperlo. Chiedere l’intervento della ministra Lamorgese perché in alcune piazze dei suoi comizi si sono presentati gruppi di contestatori pacifici, dimostra uno scarsissimo senso della libertà di espressione, soprattutto se lo si fa presagendo reazioni incontrollate della sua base”.
“Ieri a Palermo, un gruppo di ragazze e ragazzi che erano arrivati nei pressi di Piazza Politeama per esprimere il loro dissenso nei confronti della leader di Fdi, sono stati prima bloccati e poi caricati dalla polizia che, stando alle testimonianze, si è concentrata di più sulle ragazze. I video, del resto, sono piuttosto inequivocabili: persone “armate” solo di qualche cartello e qualche striscione, colpite dai manganelli anche quando i e le manifestanti hanno dichiarato di voler tornare a casa”.
“Nessuna procedura di questo tipo è stata giustamente usata in altre piazze come ad esempio a Napoli dove pure ci sono state altre contestazioni nei confronti, questa volta, di Enrico Letta il quale non si è neanche sognato di chiedere un intervento della ministra Lamorgese” sottolinea la candidata di Sinistra Italiana.
“Nessuno intende impedire a nessun altro di fare la propria campagna elettorale, ma in una democrazia matura e compiuta, nessuno deve impedire il dissenso – conclude Grassadonia -. Queste sono cose che accadono invece già oggi nell’Ungheria di Orbàn a cui Meloni guarda come ad un esempio da seguire”.
“Ad Arci Porcorosso e a tutte le altre e gli altri manifestanti presenti in piazza ieri, va tutta la mia solidarietà – conclude Grassadonia -. Difenderemo i principi della nostra Costituzione con tutti i mezzi democratici che abbiamo a disposizione. Alle cittadine e ai cittadini chiediamo di difenderli anche con l’arma del voto, il prossimo 25 settembre”.
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