RIYADH (ARABIA SAUDITA) (ITALPRESS) – Elegante, sorridente, garbato, già perfettamente calato nella sua nuova vita. Dal terremoto di quel 13 agosto, quando con una Pec annunciò alla Figc le sue dimissioni da ct dell’Italia, sono passati appena 15 giorni ma Roberto Mancini non ha perso tempo e il volo verso Riyadh lo ha portato fra le braccia di quelli che saranno i suoi nuovi tifosi fino al 2027. Il tecnico jesino ha detto sì all’Arabia Saudita e, come subito raccontato in un buon inglese ai media locali accorsi alla sua conferenza stampa di presentazione, si è già messo al lavoro. “Abbiamo iniziato a parlare a metà agosto, alcuni dei miei collaboratori devono ancora risolvere dei problemi in Italia prima di venire qui ma siamo già abbastanza per iniziare a lavorare e siamo fieri di essere qui – ha rivelato il neo ct dei Green Falcons, pronto a farsi chiamare ‘Manciò anche dalla stampa saudita – Se lavoriamo duro e bene possiamo aiutare la squadra ad attaccare meglio e segnare tanti gol”, il manifesto. L’esordio è fissato per l’8 settembre al St. James’s Park di Newcastle, nell’amichevole contro la Costa Rica (“I prossimi 10 giorni saranno molto importanti ma abbiamo già iniziato a guardare molti video sulla squadra, sui giocatori, dobbiamo lavorare duro ma abbiamo abbastanza tempo”), poi i primi impegni ufficiali verso i Mondiali del 2026 e soprattutto, a gennaio, la Coppa d’Asia in Qatar. “Il nostro obiettivo è provare a vincerla visto che manca da 27 anni – non si nasconde – Abbiamo 4 mesi davanti, con 4 amichevoli e due gare di qualificazione ai Mondiali, poi altri 20 giorni per prepararci. Ci sono molti top team in Asia come Giappone, Australia, Corea, ma andremo lì per vincere. Come giocheremo? Per ora è importante conoscere bene i giocatori e le loro qualità, poi sceglieremo il modulo. Ma dovremo giocare tutte le partite per vincere. Qui i giocatori sono migliorati molto negli ultimi 10 anni, abbiamo una buona squadra, una delle migliori in Asia”. Tanti i punti di contatto fra Mancini e l’Arabia Saudita, primo rivale della sua avventura in azzurro e ‘alleatò in Qatar, quando battendo l’Argentina salvò il record di imbattibilità (37 gare di fila senza ko) della sua Italia. E come in Italia, non sarà semplice pescare nella Saudi Pro League giocatori utili alla causa, specie dopo l’arrivo dei vari Ronaldo, Benzema e Neymar. “Ma tutte queste stelle possono migliorare i giocatori sauditi, è successo lo stesso in Italia tanti anni fa, quando i grandi giocatori stranieri venivano da noi – ribatte – E poi anche in Italia c’erano pochi giocatori selezionabili e alle volte abbiamo investito su calciatori che non erano nemmeno mai scesi in campo in serie A”, il riferimento a gente come Zaniolo o Pafundi. “Penso che anche qui possiamo trovare dei buoni giocatori e fare un bel lavoro se restiamo uniti e spingiamo nella stessa direzione – insiste il Mancio – Crediamo nei talenti, nell’Under 21 e nelle giovanili ci sono molti buoni giocatori, vogliamo investire su di loro per il futuro. Non sono un mago ma quello che posso dire a tutti i tifosi è che lavoreremo sodo perchè vogliamo vincere qualcosa di importante anche con l’Arabia Saudita”. Perchè, come ha detto nel suo video di presentazione, il Mancio vuole continuare a fare la storia, anche nel deserto.
– foto LivePhotoSport –
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