Il pellegrinaggio religioso, storico e culturale, partito da Palermo, arriva in uno dei ‘Borghi più belli d’Italia’. L’assessore comunale ai Beni Culturali Montalto: “E’ un’occasione per riproporre le nostre tradizioni identitarie”
Si svolgerà questa sera a Sutera, nel chiostro del Museo etnoantropologico, con inizio alle ore 19,30, la conferenza di presentazione del percorso della tappa ‘Magna Via Francigena’, inserita nel pellegrinaggio religioso, storico e culturale, del progetto “Cammino di Sicilia”, partito dalla Cattedrale di Palermo lo scorso 18 giugno.
Un percorso di 180 chilometri lungo l’antica via che unisce Palermo con Agrigento, che arriverà in uno dei paesi più suggestivi della Sicilia, Sutera, che dalla sua alta ‘rupe’ –la rocca di San Paolino – domina la Valle del Platani e, dal Nisseno, guarda verso Agrigento. Il centro urbano di origine medievale, con il suo antico quartiere, il Rabato, crogiolo di viuzze strette, bagli e ‘ascichi’ di origine araba è entrato, nel 2014, nella rete dei ‘Borghi più belli d’Italia’.
“E’ un’occasione importante per valorizzare il nostro territorio, ma anche per fare conoscere le tradizioni locali del paese – osserva il sindaco Giuseppe Grizzanti. Nel corso della serata, infatti, – spiega l’assessore ai Beni Culturali Marisa Montalto Monella – relazionerà anche Davide Comunale, il progettista che per ha individuato il percorso della Via Francigena. L’idea – aggiunge – nata dall’impegno della giunta, insieme all’assessore al Turismo, Pietro Alongi, è quella di ridare spazio alle nostre radici identitarie che, da sempre, hanno contraddistinto la nostra comunità e il saldissimo rapporto che lega i suteresi con il contesto naturale, rurale del borgo e del comprensorio e, quindi, con la via Francigena, l’arteria di collegamento più importante per secoli. Nel corso della serata – prosegue – una serie di interviste ed approfondimenti presenteranno al pubblico i più bei scorci della Via che, nella zona, collega il tratto Cammarata – San Giovanni Gemini, per arrivare proprio a Sutera”.
Ospiti dell’incontro, tra gli altri, Salvino Calatabiano, attore e burattinaio della compagnia ‘Teatro degli Spiri’ che interpreterà le ‘suggestioni di un pellegrino’ in un monologo ‘La strada antica’, appositamente scritto per l’evento e per accogliere i viaggiatori in cammino.
Il convegno di domani fa parte della ‘Notte romantica’, iniziativa dei ‘Borghi più belli d’Italia’.
L’antica via di collegamento trra Palermo e Agrigento, venne utilizzata nel VII secolo a.C. dai coloni Greci dell’Egeo, per fondare le poleis siceliote. Successivamente, i romani usufruirono della trazzera per risalire da Agrigento (Akragas) alla conquista di Palermo (Panormus). In questa fase, per l’approvvigionamento delle truppe, costruirono delle vere e proprie ‘stazioni di servizio’ dove era possibile mangiare, bere, dormire e cambiare i cavalli.
La Via Francigena ha avuto un ruolo strategico anche per i Bizantini, gli Arabi e poi i Normanni, fino in epoca Borbonica. Sono chilometri che racchiudono ancora testimonianze delle diverse epoche: poco meno di duecento chilometri di strada, ma tanti millenni di Storia
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