Dopo l’allarme del procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, sul pericolo che Cosa Nostra rialzi la testa, la Cisl fa un appello per una mobilitazione generale per la legalità a industriali, commercianti, mondo del lavoro, associazioni antiracket, istituzioni, società civile. “Siamo molto preoccupati per le parole di Lari, un giudice in prima linea nella lotta alla mafia – dice all’agenzia di stampa Italpress il segretario regionale del sindacato Maurizio Bernava -. Proponiamo una mobilitazione generale al mondo del lavoro, a quello delle imprese, tutti insieme, perché non cali il silenzio sul rischio prospettato dal procuratore di Caltanissetta. Siamo convinti che la crisi stia ancora di più in questi mesi indebolendo il sistema produttivo ed economico, innescando processi involutivi, con il rischio che pezzi di aziende anche importanti diventino bocconcini appetibili per il malaffare, per i grandi capitali illeciti, aggravando fenomeni già presenti come quelli del racket, dell’usura, del lavoro nero, con ricadute inevitabili sulle famiglie e sui lavoratori”. Per questo Bernava chiede che “le istituzioni e la politica non stiano a guardare”. E bisogna stare attenti anche “a non creare una dialettica mafia-antimafia”, a “non creare dialettiche banali” tra rappresentanti delle imprese, “non credo che ci sia una antimafia buona o una cattiva”, d’altronde, dice il leader cislino, “se qualcuno strumentalizza i temi della legalità a proprio vantaggio, se cavalca la legalità come slogan, questo prima o poi gli si ritorce contro come un boomerang”, “non sarà mai così invece per chi ci mette la sua faccia quotidianamente e per chi denuncia”.
C’é l’esigenza di “bonificare l’economia” siciliana “da ogni forma di illegalità” senza tuttavia pensare che di questo “possano solo occuparsi forze dell’ordine e magistratura” “ci vuole un impegno nuovo della società civile, per il quale facciamo appello a lavoratori e imprese, associazioni antiracket, cittadini, associazioni giovanili, Addiopizzo, tutti insieme” auspicando “che la politica non strumentalizzi questa manifestazione che abbiamo intenzione di organizzare nei prossimi giorni” e anzi “la utilizzi per fare proposte concrete”. C’é bisogno di “mettere in campo meccanismi di vigilanza selettivi, a partire dalla piccole cose quotidiane fino ai fenomeni più pericolosi di criminalità organizzata” e “contro i centri di potere occulto che in questa regione esistono realmente e che in alcuni casi hanno deciso autonomamente facendo i propri interessi. C’é la necessità – conclude Bernava – di non lasciare solo chi denuncia, e inquirenti e magistrati da sempre in prima linea contro questi fenomeni”.
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