Una storia di mafia e onore che arriva da lontano. La vittima all’epoca fu una donna, Nunzia, figlia di uno storico mafioso del Catanese legato Cosa nostra, uccisa perché tradiva il marito con esponenti del suo clan e di uno rivale.
A eliminare la donna fu il fratello Alessandro Alleruzzo, 47 anni, figlio del boss deceduto Giuseppe, che oggi dopo 26 anni è stato raggiunto da un ordine di custodia cautelare per l’omicidio della sorella.
L’omicidio risale al 30 maggio del 1995. L’ultimo a vedere la donna fu il figlio di appena 5 anni che raccontò di averla vista uscire di casa con suo zio Alessandro. Secondo un pentito lo stesso Alleruzzo gli avrebbe “raccontato di aver ucciso la propria sorella per riscattare l’onore della famiglia”.
Alessandro e Nunzia Alleruzzo erano il figli del defunto boss Giuseppe, legato alla ‘famiglia’ Santapaola di Catania. Il 25 marzo del 1998, militari del Nucleo operativo della compagnia di Paternò, dopo due telefonate anonime, trovarono in un pozzo dei resti di una donna, compreso un teschio con due fori causati da colpi di arma da fuoco. Erano quelli di Nunzia Alleruzzo.
Il movente del fratricidio è venuto fuori grazie elle dichiarazioni di alcuni pentiti: Nunzia Alleruzzo sarebbe stata assassinata dal fratello Alessandro perché la donna “aveva avuto numerose relazioni sentimentali con componenti del clan, abbandonando il marito”.
Il collaboratore Farina ha anche aggiunto che “tra gli amanti di Nunzia Alleruzzo c’era Giovanni Messina, componente del gruppo che aveva ucciso la madre della donna e che pensava di uccidere suo fratello Alessandro”.
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