Mafia: sventata guerra tra cosche, arrestato Passalacqua “padrino” di Carini

Oltre 400 Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno condotto nella notte un’articolata operazione finalizzata alla cattura di 21 persone.

Oltre 400 Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno condotto nella notte un’articolata operazione finalizzata alla cattura di 21 persone colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Palermo (G.I.P. MOROSINI) su richiesta di un pool di magistrati della Direzione Distrettuale (VIOLA, DEL BENE, PACI, VACCARO) guidati dal Procuratore Aggiunto Antonio INGROIA.

 

I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere di tipo mafioso, al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, all’estorsione, al danneggiamento.

 

La vasta operazione antimafia è l’esito di complesse attività tecniche e di riscontri sul territorio che hanno permesso di far luce sugli equilibri mafiosi nel territorio di Carini – nell’immediato hinterland occidentale di Palermo – dopo la cattura del noto boss Salvatore LO PICCOLO e del suo uomo di riferimento in quell’area, Gaspare PULIZZI.

Per oltre un anno i Carabinieri hanno monitorato gli uomini d’onore e i loro gregari, registrando in tempo reale le decisioni del reggente della famiglia mafiosa: Calogero PASSALACQUA cl. 1931 detto “Battista i Santi” che, ristretto agli arresti domiciliari, muoveva le fila della consorteria.

La ricostruzione delle dinamiche mafiose tocca la gestione degli affari illeciti e la lotta con le famiglie antagoniste, intrecciandosi con il tessuto sociale della comunità sulla quale la “famiglia” mafiosa estendeva il proprio potere. L’anziano “padrino” infatti, replicando i modelli più radicati della cultura mafiosa, oltre a controllare gli interessi illeciti della famiglia, dirimeva controversie, elargiva raccomandazioni, rendendosi disponibile ad ascoltare tutti coloro che lo richiedevano.