In particolare, i provvedimenti sono così suddivisi in un “Fermo di indiziato di delitto”, emesso dalla locale D.D.A., nei confronti di nr. 22 indagati accusati di “associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, al traffico di stupefacenti ed alle rapine”, ed una contestuale richiesta di “Ordinanza di Custodia Cautelare” nei confronti di nr. 6 soggetti, attualmente detenuti, appartenenti al medesimo sodalizio criminale ed accusati di “associazione per delinquere di tipo mafioso”. I destinatari dei provvedimenti sono vertici ed affiliati a “Cosa Nostra” dei Mandamenti mafiosi palermitani di “PORTA NUOVA” e “BAGHERIA”. L’urgenza del provvedimento è condizionata dalla necessità di interrompere le attività estorsive nei confronti di negozianti e imprenditori e prevenire attentati incendiari e/o ritorsioni fisiche alle vittime.
La complessa manovra investigativa, ha permesso di monitorare integralmente l’attuale organigramma del mandamento di “PORTA NUOVA” e le contestuali ramificazioni relazionali e di cointeressenza con tutti gli altri mandamenti palermitani (ndr. in particolare, con i Mandamenti di “PAGLIARELLI”, “SANTA MARIA DEL GESU’”, “BRANCACCIO”, “NOCE”, “BOCCADIFALCO”, “TOMMASO NATALE”, “MISILMERI”, “BAGHERIA”).
Contestualmente, inoltre, parte delle investigazioni venivano focalizzate sulle dinamiche del mandamento mafioso di “BAGHERIA” giungendo all’individuazione del vertice della cosca ed alla contestualizzazione delle linee d’azione criminale rappresentate soprattutto da una diffusa attività estorsiva impressa sul territorio di competenza.
Gli esiti delle investigazioni – sviluppate attraverso attività tecnica di intercettazione video e audio durata circa 15 mesi e puntualmente riscontrate anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia hanno dimostrato l’estrema dinamicità criminale dell’organizzazione attraverso una particolare aggressività nell’ imposizione del “pizzo” a numerosi imprenditori e commercianti del capoluogo;, ma anche l’ingerenza di “Cosa Nostra” nelle attività imprenditoriali ed in particolare quelle legate alla “messa a posto” dei principali lavori sul territorio;, l’attitudine nel reinvestire i proventi illeciti nel settore del narcotraffico di cocaina, acquisendo all’ingrosso ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da immettere sul mercato siciliano attraverso una propria rete di spacciatori capillarmente controllata;
e la gestione, da parte del vertice della famiglia mafiosa, di tutte le attività criminali poste in essere dagli associati (assistenza ai detenuti in carcere, parcelle degli avvocati, “mesate” dei sodali, rapine ecc.).
Tra i destinatari del provvedimento figurano gli attuali capi sia del mandamento di “PORTA NUOVA” che del mandamento mafioso di “BAGHERIA”.
Rispetto al passato sono concreti i segnali di apertura alla collaborazione da parte di commercianti e imprenditori.
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