Categories: Cronaca

MAFIA: SMANTELLATA RETE DEL PIZZO TRAPANESE: 12 ARRESTI. INDAGATO CONSIGLIERE COMUNALE FLI

{jumi [code/google200x200.html] }

di redazione

(AGI) – Palermo, 19 giu. – Dodici persone sono state arrestate dalla polizia nell’operazione antimafia “Crimiso” con l’accusa di far parte dei clan mafiosi della provincia di Trapani. I provvedimenti, emessi dal Gip di Palermo Luigi Petrucci, su richiesta del procuratore aggiunto della Dda, Maria Teresa Principato, e dei sostituti Paolo Guido, Carlo Marzella e Pierangelo Padova, sono stati eseguiti dalla Squadra Mobile di Trapani e della sezione Criminalita’ Organizzata, in Sicilia a Castellammare del Golfo, Alcamo, Calatafimi e Vita, e in Lombardia a Milano e Sesto San Giovanni. Associazione mafiosa, estorsione, incendio, violazione di domicilio e violazione delle prescrizione della sorveglianza speciale le accuse contestate a vario titolo. Sono state effettuate perquisizioni domiciliari a carico degli arrestati e di altri 15 indagati in stato di liberta’ cui e’ stata notificata informazione di garanzia. Tra questi, un immobiliarista e il titolare di uno studio di progettazione, che e’ anche consigliere comunale di Castellammare del Golfo.

I due avrebbero consentito delle riunioni dei mafiosi presso i�loro esercizi. Gli arrestati sono Antonino Bonura, imprenditore alcamese 49 anni residente a Sesto San Giovanni (Milano), pregiudicato per mafia, Antonino Bosco, pregiudicato mafioso di Castellammare del Golfo, 58 anni, detenuto all’ergastolo, Vincenzo Bosco, operaio di 49 anni, Sebastiano Bussa, pregiudicato di 38 anni,Vincenzo Campo, procacciatore d’affari pregiudicato di 45 anni, Salvatore Giordano, 54 anni, imprenditore pregiudicato di Ravanusa (Agrigento) e residente a Milano, Rosario Tommaso Leo, 44 a nni, imprenditore agricolo pregiudicato, Salvatore Mercadante, 28 anni, allevatore, Nicolo’ Pidone, 50 anni, dipendente stagionale del Corpo Forestale di Calatafimi, Diego Rugeri, 33 anni, pregiudicato, Giuseppe Sanfilippo, 30 anni, operaio pregiudicato, Michele Sottile, 50 anni, pregiudicato. L’indagine ha fatto luce su una spaccatura apertasi all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare del Golfo dopo gli arresti dei vertici alcuni anni fa nelle operazioni Tempesta I e II. Una spaccatura che secondo li inquirenti poteva portare ad una vera e propria faida interna alle cosche di Alcamo e Castellammare.

Un gruppo legato a Diego Rugeri, rampollo di una famiglia mafiosa, sotto l’egida del piu’ autorevole Antonino Bonura, “reggente” del clan di Alcamo, aveva intrapreso alcune estorsioni ai danni di operatori economici castellammaresi senza il consenso di Michele Sottile, uomo d’onore di Castellammare che, per “anzianita’” anagrafica, riteneva di dover capeggiare la cosca locale. Gli attriti tra i due, sostiene la polizia, potevano sfociare in una vera e propria “faida”. Per appianare le divergenze, Bonura, assieme a Rosario Leo, affiliato alla famiglia mafiosa di Vita, aveva convocato un summit dei clan di Alcamo, di Castellammare e di Calatafimi in aperta campagna per appianare le divergenze. Questa riunione e’ stata intercettata dagli investigatori, che hanno cosi’ compreso quel che si muoveva nel contesto mafioso provinciale.

E’ stata anche riscontrata la presenza di un’ulteriore “ala autonomista” all’interno della famiglia mafiosa di Castellammare: i boss infatti accusavano Sebastiano Bussa (non presente al vertice di aver richiesto, senza l’autorizzazione della “famiglia” il pagamento di un’estorsione ad un’impresa edile che stava svolgendo lavori pubblici nel centro della cittadina del golfo.

Le indagini hanno fatto chiarezza anche su una serie di estorsioni e incendi ai danni del ristorante “Egesta Mare” e dei bar “Vogue” e “La Sorgente” di Castellammare del Golfo, di vari imprenditori, di un dentista, delle ditte “Prom.Edil” e “F.lli Tamburello G. & c. s.n.c.”, esecutrici dei lavori appaltati dal Comune di Castellammare del Golfo per la riqualificazione urbana e il ripristino dell’antica pavimentazione del centro storico. Otre al regolare pagamento di somme di danaro, alle vittime veniva imposto di assumere parenti degli indagati, o di fornire prestazioni professionali gratis. Quest’ultimo e’ il caso del dentista.

Redazione

Recent Posts

Non lo pubblicizzano | Bonus 3000€ dal Governo: se tutti lo richiedono, finiamo in bancarotta

Una vera e propria boccata d'ossigeno per tantissime donne: questo bonus è sconosciuto, ma basta…

7 ore ago

La chiamano ‘la data del panico’ | La Finanza aspetta che te ne scordi per multarti: già pronta la cartella esattoriale

Basta pure un giorno di ritardo del pagamento e ti ritrovi le Forze dell'Ordine a…

9 ore ago

A Partinico, l’ex mulino Soresi diventa la casa di cura d’eccellenza Santa Chiara

Una fabbrica per la preparazione del carboidrato per eccellenza, la pasta, diventa una clinica specializzata…

11 ore ago

Le elezioni ora sono lontane, possiamo eliminare il bonus | Meloni ha deciso: STRACCIATI migliaia di bonifici

Brutte notizie per chi sta pensando di ristrutturare casa: addio alla detrazione che salvava molte…

12 ore ago

Mafia, ex pm Gioacchino Natoli indagato per favoreggiamento

Gioacchino Natoli, ex pm del pool antimafia di Palermo è stato indagato dalla Procura di…

14 ore ago

Molestie su tre minori, arrestato un 60enne catanese

Su disposizione di questa Procura Distrettuale della Repubblica, la Polizia di Stato di Catania ha…

14 ore ago