Mafia: si allungano i tempi per l’estradizione di Palazzolo e Messicati Vitale

Non rientreranno in patria prima di febbraio i due latitanti eccellenti catturati uno in Thailandia e l’altro in Indonesia. Originari il primo di Terrasini Vito Roberto Palazzolo e il secondo di Villa…

di redazione

Palermo, 8 Gen. – Non rientreranno in patria prima di febbraio i due latitanti eccellenti catturati uno in Thailandia e l’altro in Indonesia. Originari il primo di Terrasini Vito Roberto Palazzolo e il secondo di Villabate Antonino Messicati Vitale, seppur con posizioni diverse i loro destini si incrociano in un groviglio di leggi e cavilli che stanno ritardando più del previsto il ritorno in Italia.

Vito Roberto Palazzolo, ritenuto il cassiere della vecchia mafia corleonese, è da quasi un anno rinchiuso in un carcere di Bankonk, dove è stato fermato a fine marzo 2012 per possesso di documenti falsi, ma in ogni caso per molti anni ha vissuto una latitanza d’oro in Sudafrica, Paese che non ha mai voluto concedere l’estradizione, in quanto nell’ordimento giudiziario non è previsto il reato associativo e ancor meno quello di associazione mafiosa.

Stesse norme segue la Thailandia, dove Palazzolo è stato arrestato ma la corte di Bankok dopo 9 mesi di battaglia diplomatica ha firmato per l’estradizione. Nel 2009 Vito Roberto Palazzolo, 65 anni, è stato condannato dal Tribunale di Palermo a nove anni con sentenza definitiva per i suoi legami con Totò Riina e Bernardo Provenzano.

 

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Più semplice, invece, la situazione per Antonino Messicati Vitale, anche lui dietro le sbarre dal 7 dicembre scorso, ma in Indonesia dove è stato arrestato in un resort di lusso a Bali. In questo Stato il reato di estorsione, di cui è accusato, viene riconosciuto e quindi al di là delle lungaggini burocratiche non dovrebbero esserci problemi per la sua estradizione.

Tra l’altro, Messicati Vitale vuole tornare in Italia per riavvicinarsi ai familiari. Intanto – dato i tempi incerti del ritorno – gli investigatori stanno tentando di recuperare tutto il materiale sequestrato al latitante di Villabate.