Palermo, 11 Feb. – I finanzieri del Gico di Palermo hanno apposto i sigilli a tre imprese edili, due ditte specializzate nella lavorazione del marmo, una villetta, tre appartamenti e due terreni di Altofonte, un limoneto a Palermo, numerosi trattori e rimorchi stradali, autoveicoli, conti correnti e depositi di risparmio.
L’operazione è stata eseguita su disposizione delle sezioni Misure di prevenzione dei tribunali di Trapani e Palermo. Il sequestro ha interessato beni del valore complessivo di circa 2 milioni di euro.
I provvedimenti hanno interessato un cinquantacinquenne di Campobello di Mazara, arrestato nel 2010 per associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di cocaina tra Italia e Colombia e Perù, anche per mezzo di società di import-export di copertura con basi nei principali porti europei.
Coinvolto anche un settantaduenne di Vicari, arrestato nel maggio 2012 per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina e hashish con l’accusa di essersi associato tra il 2006 ed il 2007, con numerose persone, tra cui anche un trafficante napoletano, per acquistare e rivendere ingenti quantitativi di droga.
Beni sono stati sequestrati anche a un quarantaseienne di Altofonte, legato alla famiglia mafiosa del piccolo Comune del palermitano, condannato nel 2011 a otto anni di reclusione per associazione mafiosa, con l’accusa di avere favorito la latitanza del boss Domenico Raccuglia.
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