Mafia: sequestrato patrimonio al nipote di Benedetto Spera

La Guardia di Finanza di Bagheria ha sequestrato disponibilita’ patrimoniali a un uomo di Belmonte Mezzagno che era riuscito a ottenere illecitamente…

di redazione

Palermo, 21 gen. – La Guardia di Finanza di Bagheria ha sequestrato disponibilità patrimoniali a un uomo di Belmonte Mezzagno che era riuscito a ottenere illecitamente, nel periodo compreso tra gli anni 2004-2009, contributi comunitari per un importo totale di circa 230.000 euro erogati dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per promuovere lo sviluppo di iniziative di impresa e piccole realtà aziendali, direttamente connesse all’agricoltura e all’allevamento.

Requisito fondamentale per l’ottenimento del contributo è la libera disponibilità del terreno che, quindi, non può in alcun modo essere soggetto a vincoli di disponibilità, di qualsiasi natura.

Al contrario, gli accertamenti svolti dalla Fiamme Gialle sui documenti acquisiti hanno appurato che gran parte dei terreni per i quali il belmontese aveva richiesto e ottenuto il cospicuo sussidio economico, non era più nella sua libera disponibilità, considerato che nel 1997 gli appezzamenti di terreno erano stati sottoposti a confisca per reati di stampo mafioso ascritti al padre, Giuseppe Spera, fratello del noto capomafia di Belmonte Mezzagno, Benedetto Spera, condannato per associazione mafiosa, catturato nel 2005 e deceduto due anni più tardi.

{jumi [code/google200x200.html] }

Tuttavia, grazie a fittizi contratti di comodato stipulati con la complicità di un altro uomo, regolarmente registrati, era riuscito a nascondere la disponibilità dei terreni, non comparendo direttamente nella richiesta del contributo e ottenendo, illecitamente, il finanziamento dell’Agea.

Per questo motivo, le Fiamme Gialle, dopo la denuncia del belmontese alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per truffa aggravata per conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico, falsità in scrittura privata, nonché del complice per il reato di falso in scrittura privata, hanno proceduto, in esecuzione di provvedimento emesso dal GIP del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, al sequestro di tre terreni nell’esclusiva disponibilità del responsabile della frode, al fine di garantire il concreto recupero delle somme illecitamente percepite.