Palermo, 19 nov. – Beni per circa un milione di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Palermo. Le Fiamme gialle hanno individuato attività economiche, beni e disponibilità finanziarie, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, ritenui frutto di attività illecite e pertanto posti in sequestro o confiscati dal locale Tribunale, Sezione Misure di Prevenzione, a seguito di indagini economico-patrimoniale svolti dal Gruppo d’Investigazione sulla Criminalità Organizza del Nucleo di polizia tributaria. Sono quattro i soggetti interessati dai provvedimenti di sequestro, tutti di Palermo: un quarantunenne tratto in arresto nel 2010 e condannato nel 2011 a 4 anni e 6 mesi di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina; il secondo invece, di 46 anni, legato alla famiglia mafiosa di Carini (Palermo), è stato arrestato nel 2011 per estorsione e rapina. Sono stati interessati dal provvedimento di sequestro dei beni anche un trentenne legato alla famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù, implicato in reati di estorsione, e un cinquantenne, appartenente alla famiglia mafiosa di Partanna Mondello, condannato per rapina ed estorsione. Gli accertamenti, che hanno evidenziato forti discordanze tra i beni posseduti dai soggetti e le loro fonti di reddito ufficiali, per tutti irrisorie, hanno determinato il sequestro di un ristorante a Palermo, quattro abitazioni tra Palermo e Carini (Palermo), tre terreni agricoli della superficie complessiva di circa 2.500 mq, quattro autovetture di grossa cilindrata e diversi conti correnti ritenuti il frutto del reimpiego dei proventi dei delitti commessi. Le Fiamme Gialle di Palermo hanno poi dato esecuzione al provvedimento di confisca, emesso sempre dal locale Tribunale, Sezione Misure di Prevenzione, di una frutteria di Palermo, intestata a un prestanome palermitano di 35 anni, ma di fatto riconducibile a suo padre, oggi defunto, condannato nel 2008 per associazione mafiosa in quanto appartenente alla famiglia mafiosa di San Lorenzo e in stretto contatto con uomini d’onore del calibro di Salvatore e Sandro Lo Piccolo. In tale ultimo caso, ha trovato applicazione la previsione del recente ‘Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione’, in base al quale, in caso di morte del soggetto interessato, il sequestro e la confisca dei beni possono essere disposti anche nei confronti degli eredi.
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