Trapani 27 set. – Beni per un valore di 25 milioni di euro sono stati sequestrati all’imprenditore trapanese Vito Tarantolo, 66 anni, ritenuto contiguo al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. Il provvedimento patrimoniale, emesso dal Tribunale di Trapani su proposta del questore, e’ stato eseguito nell’operazione “Araknos” dalla Divisione Anticrimine della Questura e dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza.
{jumi [code/google200x200.html] } Il sequestro ha riguardato 82 immobili, 33 tra autovetture, furgoni, mezzi meccanici, i capitali sociali e i complessi aziendali di tre imprese, 18 quote societarie, 37 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, 2 societa’ sottoposte ad amministrazione giudiziaria. Il nome di Tarantolo, arrestato nel luglio de 1998 e condannato nel 2004 a una anno e mezzo per favoreggiamento, e’ affiorato in diverse indagini su mafia e appalti a Trapani. Elementi a suo carico sono stati rinvenuti, tra l’altro, in alcuni ‘pizzini’ di Messina Denaro sequestrati ai boss palermitani Salvatore e Sandro Lo Piccolo dopo la loro cattura nel 2007.
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