Mafia: Processo Liga, Lombardo sentito come teste e non come indagato

Citato a deporre al processo al presunto capomafia di San Lorenzo, Lombardo ha parlato dei suoi rapporti con Liga e con il Movimento a cui l’architetto apparteneva.

di redazione

Palermo – Il Presidente della Regione Raffaele Lombardo Citato a deporre al processo al presunto capomafia di San Lorenzo, ha parlato dei suoi rapporti con Liga e con il Movimento a cui l’architetto apparteneva. Viene ascoltato al processo come testimone e non come teste indagato assistito, a deciderlo il Presidente della prima sezione penale Fabrizio La Cascia, che ha accolto la richiesta del pm Annamaria Picozzi.

“Giuseppe Liga si era presentato con me come uomo tutto casa e chiesa. Lo incontrai nel 2009 perche’ era il presidente del Movimento cristiano lavoratori”.

Lo ha detto all’Adnkronos il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo poco prima di entrare in aula nel processo all’architetto Giuseppe Liga, accusato di associazione mafiosa e ritenuto il successore del boss Salvatore Lo Piccolo. Un insospettabile architetto arrestato due anni fa. Nel 2009, alla vigilia delle elezioni europee incontro’ Lombardo a Palazzo d’Orleans.

“L’ho incontrato non solo in quella occasione ma altre volte, almeno una dozzina in occasione di convegni – continua Lombardo – si vantava di essere stato presentato dal cardinale Pappalardo e di avere avuto un ruolo della Primavera palermitana di Leoluca Orlando. Poi non so se raccontava frottole o meno. Sono qui per raccontare quello che so”.

 

”Tutto mi sarei potuto aspettare tranne di apprendere delle accuse fatte a Liga. E’ una cosa incredibile. Ne’ io, ne’ il movimento cristiano lavoratori lo avremmo potuto sospettare”