Catania, 10 gen – Antonino Calderone, 78 anni, storico boss catanese pentito, e’ morto nella localita’ segreta nella quale viveva da anni sotto falsa identita’.
A rendere nota la notizia è stato Antonio Manganelli, capo della Polizia. Con Tommaso Buscetta, Salvatore Contorno e Francesco Marino Mannoia, Calderone fu tra i primi boss mafiosi a collaborare con la magistratura in Sicilia.
Dal 1962 è stato un mafioso appartenente alla famiglia di Catania, mentre continuava a svolgere la sua attività ufficiale: titolare di una stazione di servizio di carburanti, prima a Giarre e poi a Catania.
A consentirgli di essere un potente boss e di controllare gli affari catanesi fino al 1978 fu il prestigio di cui godeva il fratello Giuseppe, detto Pippo, membro della commissione regionale di Cosa Nostra.
Ma quando Nitto Santapaola decise di far uccidere Pippo, che si era opposto all’ascesa dei Corleonesi, Antonino fu estromesso dagli affari della famiglia catanese. Dovette fuggire dall’Italia e andò in Francia dove, per qualche anno, mise in piedi una piccola attività di lavanderia. Fu arrestato in Francia e nel 1986, nel carcere di Nizza, dopo alcuni mesi di galera, decise di collaborare con la Giustizia e di sottoporre al programma di protezione se stesso e la sua famiglia.
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