“Mancu a semenza ave a ristari (neanche il seme deve restare, ndr)”. Sono le parole di un sanguinario boss siciliano, intercettato in carcere mentre ordina ai suoi familiari l’uccisione di un magistrato e della sua famiglia. E per chiarire il concetto aggiunge: “Se c’è il figlio maschio con lui, ancora meglio”, avrebbe detto al compagno di cella e durante i colloqui con i congiunti.
Nel mirino del boss il magistrato che ha sventato il suo diabolico piano: fingersi pentito per evitare nuovi guai giudiziari.
Il rischio di un attentato ai danni del pm e della sua famiglia viene ritenuto altissimo e, per motivi di sicurezza,
non sono stati rivelati né il nome del boss, né quello del pm minacciato.
Si ha solo notizia che il comitato per l’ordine e la sicurezza competente per territorio, ha disposto la tutela per i due figli e la moglie del pubblico ministero anche quando si muovono da soli.
Dalle intercettazioni emerge anche che il boss dal carcere avrebbe ordinato anche l’eliminazione del nipote.
colpevole di puntare a prendere il suo posto al vertice della cosca mafiosa.
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