Mafia, la Cassazione: “Mercadante dovrà essere nuovamente giudicato”
L’ex deputato di Forza Italia all’ARS, Giovanni Mercadante, dovrà tornare a giudizio davanti alla Corte d’appello di Palermo: la sua assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa è stata infatti annullata con rinvio. Condannato per mafia a 10 anni e 8 mesi dal tribunale e poi assolto dai giudici d…
di redazione
L’ex deputato di Forza Italia all’ARS, Giovanni Mercadante, dovrà tornare a giudizio davanti alla Corte d’appello di Palermo: la sua assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa è stata infatti annullata con rinvio. Condannato per mafia a 10 anni e 8 mesi dal tribunale e poi assolto dai giudici d’appello il 21 febbraio dello scorso anno, ha trascorso oltre 4 anni in custodia cautelare tra carcere e domiciliari. Mercadante, ex primario di Radiologia dell’ospedale oncologico Maurizio Ascoli di Palermo, parente dello storico boss di Prizzi Tommaso Cannella, era accusato di essere stato medico di fiducia delle cosche e punto di riferimento dei boss nel mondo della politica. Il gip che lo mandò in carcere, accogliendo in pieno le tesi della Procura, lo definì tanto vicino al capo mafia Bernardo Provenzano da far parte di «una Cosa sua», più che di Cosa Nostra. Indagato già in passato, la sua posizione venne archiviata per due volte. Poi, nel 2006,la svolta nell’inchiesta. A carico dell’ex deputato, alle accuse dei pentiti, si aggiunsero le intercettazioni ambientali effettuate nel box del capomafia Nino Rotolo, luogo scelto dai clan per i loro summit. Nei colloqui, registrati per oltre un anno, il nome di Mercadante emerse più volte. Per l’accusa, l’ex parlamentare azzurro sarebbe stato «pienamente inserito nel sodalizio criminoso». Prove non sufficenti secondo i giudici di appello, che lo avevano assolto. Ma la Cassazione ha ribaltato il verdetto e ha confermato le pene inflitte agli altri imputati: il boss Antonino Cinà (16 anni), accusato di associazione mafiosa ed estorsione, il capomafia Bernardo Provenzano (6 anni), imputato in questo processo di tentativo di estorsione, e Paolo Buscemi (6 mesi), commerciante imputato di favoreggiamento. Il processo nasce da una tranche dell’inchiesta denominata “Gotha” che portò in cella colonnelli e gregari del boss Provenzano.