Mafia, i nomi dei 21 arrestati del clan del “Grande Padrino” Passalacqua
Il risultato delle indagini dei Carabinieri è un’istantanea della consorteria che consente di individuare i partecipi della famiglia mafiosa e di cogliere le tensioni interne al sodalizio.
Il risultato delle indagini dei Carabinieri è un’istantanea della consorteria che consente di individuare i partecipi della famiglia mafiosa e di cogliere le tensioni interne al sodalizio. Per comprendere appieno la complessità dell’attività investigativa condotta dai Carabinieri bisogna analizzarne le risultanze in relazione a quanto emerge dai più importanti provvedimenti cautelari eseguiti sul territorio di riferimento e dalle sentenze dei successivi processi. La famiglia di Carini è riconducibile al mandamento di San Lorenzo – Tommaso Natale, uno dei più estesi e potenti di “cosa nostra” palermitana. La consorteria ha sempre avuto un ruolo di primo piano all’interno dell’organizzazione, tenuto conto della presenza di soggetti come i fratelli Vincenzo, Angelo Antonino e Giovanbattista PIPITONE, e di padrini storici quali Calogero PASSALACQUA e Salvatore GALLINA, tutti già emersi nel corso del maxiprocesso. L’operazione “Occidente” del 2007 aveva evidenziato l’importante ruolo della famiglia mafiosa dei PIPITONE, nel cui ambito si inserivano anche i parenti di Calogero PASSALACQUA e di Salvatore GALLINA. Le indagini avevano documentato ricorrenti tensioni all’interno del gruppo. Di seguito, la cattura di GALLINA Ferdinando, figlio di Salvatore, e l’operazione “Libero presente” – entrambe attività condotte dalla Compagnia di Carini nel 2008 – spiana la strada alla piena reggenza di PASSALACQUA. L’anziano “padrino” tornato sul “suo” territorio e, ancorché in regime di detenzione domiciliare, richiama a sé i suoi fedelissimi, imponendo una nuova strategia. Il pizzo sistematico che a cadenza periodica pagavano i commercianti, gli artigiani ed i piccoli imprenditori, era solo vessazione esercitata nei confronti di chi produce, che originava malumore e dissenso. La messa a posto dei lavori pubblici è invece occasione per creare consenso: permette di avvicinare gli imprenditori, ai quali saranno promessi vantaggi in cambio di una tassa. Gli affari si devono concludere senza fare “scrusciu”, in sordina, senza far ricorso al sostegno delle armi: tutto si deve svolgere in immersione, sott’acqua. A questo momento si rivolgono le nuove investigazioni dei Carabinieri che, con riferimento al ruolo egemone del PASSALACQUA, assumono la denominazione di “Grande Padrino”.
I nome degli uomini tratti in arresto sono:
– PASSALACQUA CALOGERO, NATO CARINI 07.06.1931, PLURIPREGIUDICATO PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE DI TIPO MAFIOSO;
– PASSALACQUA MARGHERITA, NATA CARINI 30.03.1973 (figlia di Calogero);
– SGROI SALVATORE, NATO CARINI 23.10.1964 (marito di margherita passalacqua);
– SGROI PIETRO, NATO CARINI 03.09.1960 (cugino DI sgroi salvatore);
– GRIGOLI GIANFRANCO, NATO CARINI 12.07.1973;
– LO DUCA GIACOMO, NATO CARINI 24.11.1953;
– FRISELLA CROCE, NATO CARINI 11.07.1965;
– FAILLA VITO, NATO CARINI 27.02.1966;
– EVOLA GIUSEPPE, NATO CARINI 01.01.1945 (cugino acquisito di c. passalacqua);
– MAIORANA CROCE, NATO CARINI 03.11.1984;
– BUFFA ANTONINO, NATO NEW YORK (U.S.A.) 14.12.1976;
– PECORARO GIUSEPPE, NATO CARINI 02.04.1967;
– BARONE GIUSEPPE, NATO PALERMO 24.04.1956;
– EVOLA MATTEO, NATO CINISI 05.09.1946;
– CARUSO VITO, NATO CARINI 20.03.1957 (consuocero di c. PASSALACQUA) ;
– CARUSO GIUSEPPE, NATO CARINI 01.01.1976 (figlio di vito);
– CARUSO GRAZIA, NATA CARINI 24.08.1956 (moglie di vito);
– RUGNETTA SALVATORE, NATO CARINI 29.12.1974;
– ZARCONE ETTORE, NATO PALERMO 17.09.1971;
– GRIPPI ROSARIA, NATA PALERMO 17.12.1969 (moglie di giuseppe CARUSO) ;
– AYARI FAHD, NATO TUNISI (TUNISIA) 26.04.1987.