Mafia: i boss inviarono cassata gigante a Silvio Berlusconi

Un’altra nota di folclore si aggiunge alla storia dei presunti rapporti tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Nel processo d’appello a carico del senatore Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa…

di redazione

Palermo, 18 Gen. – Un’altra nota di folclore si aggiunge alla storia dei presunti rapporti tra Cosa Nostra e Silvio Berlusconi. Nel processo d’appello a carico del senatore Pdl Marcello Dell’Utri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, e – più precisamente – durante la requisitoria del pg Luigi Patronaggio, è stata ricordata un’intercettazione telefonica tra il fratello gemello dell’imputato, Alberto Dell’Utri e Gaetano Cinà, accusato di essere organico alla famiglia mafiosa di Malaspina, a Palermo.

Secondo Patronaggio, la cassata inviata nel Natale del 1986 a Silvio Berlusconi con su scritto ”Canale 5” proverebbe l’esistenza dei rapporti tra Cosa Nostra e Marcello dell’Utri, che avrebbe fatto da mediatore proprio con Silvio Berlusconi.

La sera del 25 dicembre 1986, i carabinieri di Milano registrarano questa conversazione: “Tanino, ti stavo chiamando per ringraziarti. Ho trovato magnifica la cassata” dice Alberto Dell’Utri a Cinà.
E Cinà: “E’ buona, è arrivata bene?”.
Alberto Dell’Utri: “Benissimo”.
Cinà: “Comunque, io ti ho telefonato per farti gli auguri”.
Alberto Dell’Utri: “Grazie, Tanino. Io ricambio con grande affetto”.
Cinà: “Sono giorni che uno si deve ricordare degli amici fraterni”.

E come si ricordano gli amici fraterni? Dimostrando al loro capo, Silvio Berlusconi, la propria stima e regalando lui una cassata siciliaa da 11 chili e 800 grammi. Con la sola colpa di essere stata preparata a Palermo.

AGGIORNAMENTO – Il pg Luigi Patronaggio ha chiesto la condanna a 7 anni del senatore Marcello Dell’Utri, accusato di concorso in associazione mafiosa. Il processo è in corso davanti alla corte d’appello di Palermo.
In primo grado Dell’Utri fu condannato a 9 anni di carcere.