Mafia, due ordini di custodia cautelare in carcere

I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. JANNELLI, su richiesta del Proc. Agg. Antonio INGROIA e dei Sostituti Procuratori Annamaria PICOZZI ed Amelia LUISE, a carico dei fratelli Salvatore e Girolamo Di Maio, ris…

I Carabinieri del Nucleo Investigativo hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere emessa dal G.I.P. JANNELLI, su richiesta del Proc. Agg. Antonio INGROIA e dei Sostituti Procuratori Annamaria PICOZZI ed Amelia LUISE, a carico dei fratelli Salvatore e Girolamo Di Maio, rispettivamente di 39 e 54 anni. In particolare, Salvatore Di Maio è attualmente detenuto per associazione mafiosa ed estorsione, poiché ritenuto colpevole di lesioni aggravate, in concorso con altri soggetti, ai danni di Rocco Ferdico, del Gruppo Giuseppe FERDICO & Co. Snc e di storsione aggravata, in concorso e su incarico di Salvatore e Sandro Lo Piccolo ai danni di Mario e Francesco Ginestra titolari di un’Agenzia Ippica a Mondello. Girolamo Di Maio, inoltre, è accusato di essere pienamente inserito nelle dinamiche di ‘Cosa Nostra’ nell’ambito del Mandamento mafioso di TOMMASO NATALE. L’uomo avrebbe evidenziato costanti cointeressi con personaggi di spicco come Salvatore e Calogero Lo Piccolo, Salvatore Genova e Andrea Gioè al fine di consentire all’associazione mafiosa la cessione e locazione di beni, quali fondi ed automezzi, appartenenti alla famiglia di TOMMASO NATALE e nella materiale disponibilità del fratello Vincenzo Di Maio. Inoltre si sarebbe personalmente adoperato con Salvatore GENOVA affinchè venissero garantiti al fratello detenuto i privilegi di affiliato a Cosa Nostra attraverso il sostentamento della famiglia e la gestione dei beni a lui affidati dalla cosca; Sempre Girolamo Di Maio avrebbe comunicato direttamente con gli allora latitanti Salvatore e Sandro LO PICCOLO per il pagamento della loro difesa processuale ed attingendo alla cassa mandamentale; si sarebbe avvalso, inoltre, della conoscenza e del supporto dei LO PICCOLO al fine di incrementare l’attività economica dello studio di odontoiatria gestito dallo stesso. Ed infatti, attraverso la forza intimidatrice derivatagli dalla propria appartenenza a Cosa Nostra sarebbe riuscito ad eliminare la concorrenza di un altro studio nella zona di Partanna; Infine, Girolamo Di Maio è stato prestanome di immobili appartenuti al defunto reggente del mandamento di Resuttana Francesco Di Trapani. Contestualmente, per la gestione e la vendita degli stessi beni, ha intrattenuto costanti rapporti con Mariangela DI TRAPANI e Salvatore GENOVA. Gli esiti delle investigazioni ‘ sviluppate attraverso attività tecnica di intercettazione video e audio e puntualmente riscontrate anche dalle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia ‘ hanno ulteriormente contribuito ad appurare l’estrema dinamicità criminale dell’organizzazione la cui aggressività, in particolare nel settore della imposizione del ‘pizzo’, consentiva agli allora latitanti LO PICCOLO Salvatore e Sandro di gestire la contabilità dell’attività estorsiva finalizzata capillarmente sul territorio dai propri sodali; e l’ingerenza di ‘Cosa Nostra’ nelle attività imprenditoriali e commerciali attraverso un controllo del territorio che in molti casi, come quello monitorato per lo studio di odontoiatria di Girolamo DI MAIO, altera irrimediabilmente il regime di libera concorrenza ai danni, soprattutto, dei cittadini.
(Teleoccidente)