Mafia: Dia Catania sequestra beni per oltre 2.5 milioni ad affiliato clan Laudani
La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni emesso ai sensi delle vigenti disposizioni antimafia dal locale Tribunale.
di redazione
Catania, 28 gen. – La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha dato esecuzione a un decreto di sequestro di beni emesso ai sensi delle vigenti disposizioni antimafia dal locale Tribunale, accogliendo la proposta avanzata dal direttore della Dia nei confronti di G.F., 51 anni, originario di Aci Catena, ritenuto appartenente al clan mafioso Laudani, nota organizzazione criminale attiva nella provincia etnea.
{jumi [code/google200x200.html] }
Con il decreto e’ stato disposto il sequestro dell’intero compendio aziendale di 2 societa’ di capitali operanti nel settore del commercio di auto usate, con sedi nella provincia etnea, 8 unita’ immobiliari e numerosi rapporti bancari. Le indagini patrimoniali espletate dalla Dia, scaturite dall’utilizzazione degli strumenti di analisi dei flussi finanziari in possesso della struttura antimafia a contrasto del riciclaggio di denaro, avevano evidenziato oltre che ingenti anomali movimenti bancari, anche profili sperequativi tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto dal soggetto e dal suo nucleo familiare, tali da fondare la presunzione, accolta dal Tribunale, di una illecita acquisizione patrimoniale. G.F., ritenuto facente parte del clan mafioso dei Laudani, ha gia’ scontato una condanna, ormai passata in giudicato, per i delitti di estorsione e ricettazione aggravati ex art.7 D.L.152/91 e tentata estorsione aggravata e continuata. Le indagini espletate dal Centro Operativo Dia di Catania hanno consentito di riscontrare che G.F. frequentava personaggi di particolare spessore criminale, l’attuale sua contiguita’ con l’associazione mafiosa Laudani, circostanze queste che hanno determinato, assieme alla rilevata sproporzione tra redditi e patrimonio, l’emissione da parte del Tribunale di Catania della misura di prevenzione antimafia del sequestro anticipato dei beni. Sono stati colpiti dal sequestro: 8 unita’ immobiliari, tra terreni e appartamenti, ubicati nella provincia etnea; il 100% delle quote societarie di una srl, con sede in Acireale; il 100% delle quote societarie di un’altra srl, con sede in Giarre; numerosi rapporti bancari e decine di autovetture facenti parte del compendio aziendale.