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di redazione
La condanna a otto anni di carcere e’ stata chiesta dalla Procura di Palermo, al termine della requisitoria fiume, per l’ex ministro dell’Agricoltura Saverio Romano, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Il Procuratore aggiunto Ignazio De Francisci e il pm Antonino Di Matteo hanno chiesto la condanna ribadendo, in oltre sette ore di requisitoria, che l’ex ministro avrebbe “stipulato un patto politico-elettorale-mafioso con Cosa nostra”, “contribuendo al rafforzamento dell’organizzazione mafiosa”. Non solo. Romano avrebbe anche ottenuto “alle Politiche del 2001 il sostegno elettorale mafioso”. Il processo, che si celebra con il rito abbreviato e a porte aperte, e’ stato rinviato a venerdi” 6 luglio per le arringhe difensive che proseguiranno anche il 10 luglio. La sentenza e’ prevista per il 17 luglio. Senza il rito abbreviato la Procura avrebbe chiesto la condanna a 12 anni di carcere. A chiedere l’abbreviato, ammesso dal gup Ferdinando Sestito, era stato lo stesso ex ministro, attraverso i suoi legali, gli avvocati Franco Inzerillo e Raffaele Bonsignore. «Mi fido del fascicolo del pm, non c’è ragione per non scegliere questo rito», aveva detto Saverio Romano nel marzo scorso al termine dell’udienza. Il politico è accusato da diversi collaboratori di giustizia di essere stato a disposizione della cosca di Villabate e della famiglia di Belmonte Mezzagno. Per il pm Nino Di Matteo non è possibile comprendere la vicenda Romano se non si analizza alla luce del contesto comune con quella dell’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro condannato per favoreggiamento aggravato alla mafia a 7 anni di carcere. Un’impostazione, quella della procura, che spinge il pm a partire da lontano: da quando nel ’91 Saverio Romano e Salvatore Cuffaro andarono a chiedere i voti per le elezioni ad Angelo Siino, l’uomo che ha gestito gli appalti, per anni, per conto di cosa nostra. Ma per il pm l’anno centrale nella carriera dei due politici é il 2001: anno in cui Cuffaro viene eletto governatore e Romano deputato. ‘E’ l’anno ‘ spiega Di Matteo ‘ in cui Romano deve onorare le cambiali staccate quando da giovane corteggiava e blandiva i boss per acquisire spazio ed esercitare potere’.
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