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di redazione
Il Procuratore generale Carmelo Carrara ha chiesto la condanna rispettivamente a 9 e 12 anni di Giovanni Mannino e Giuseppe Provenzano, accusati di associazione mafiosa, sono ritenuti gregari del capomafia palermitano Giuseppe Liga, l’architetto che dopo l’arresto dei boss Lo Piccolo avrebbe continuato a gestire gli affari del clan, con la collaborazione del suo ‘angelo custode’, così definì Provenzano in una telefonata intercettata. Anche Mannino avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella gestione del feudo di Tommaso Natale. Mannino e Provenzano sono stati condannati in primo grado col rito abbreviato; la difesa ha impugnato la sentenza in appello. Il processo si svolge davanti alla terza sezione della corte. Giovanni Mannino, ristoratore di Torretta, è cognato del boss Salvatore Inzerillo, mentre Giuseppe Provenzano è il titolare di una ferramenta di Palermo. Il gup Lorenzo Matassa a luglio dello scorso anno, condanno’ gli imputati anche a risarcire le parti civili costituite: 100 mila euro di provvisionale andarono alla provincia di Palermo, 50 mila a ciascuna delle associazioni antiracket presenti nel processo. La parola passa ora alle difese che interverranno all’udienza del 30 aprile.
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