Mafia, arrestato Messicati Vitale: orchestra suona colonna sonora del Padrino per i 40 anni

I carabinieri del Comando di Palermo hanno inferto un altro duro colpo a Cosa Nostra: e’ stato arrestato, infatti, in un residence di lusso di Bali, il boss mafioso Antonino Messicati Vitale…

di redazione

Palermo, 7 dic. – I carabinieri del Comando di Palermo hanno inferto un altro duro colpo a Cosa Nostra: e’ stato arrestato, infatti, in un residence di lusso di Bali, il boss mafioso Antonino Messicati Vitale, 40 anni, capomafia del clan di Villabate, proprio alle porte del capoluogo siciliano.

Sul lettino, in spiaggia, in boxer, con una sigaretta e un libro di Dan Brown in mano. È così che gli uomini dell’Arma lo hanno fotografato.

Messicati Vitale era sfuggito all’operazione Sisma, che ad aprile scorso aveva decapitato il vertice del mandamento mafioso di Misilmeri Il capomafia, che è ritenuto il latitante più pericoloso dopo Matteo Messina Denaro, è accusato di associazione mafiosa ed estorsione aggravata in relazione al ruolo di vertice ricoperto nell’ambito della cosca.

Le attività culminate nella cattura hanno fatto leva su un eccezionale sforzo investigativo realizzato mediante intercettazioni ambientali, telefoniche e costanti servizi di pedinamento nei confronti di familiari e fiancheggiatori. Le iniziali ipotesi investigative, circa la permanenza in Indonesia del boss hanno trovato conferma in un viaggio a Bali effettuato da alcuni familiari. Seguendo loro si è arrivati al capomafia di Villabate.

Figlio di Pietro, spietato killer della famiglia mafiosa di Villabate e ucciso ad Aspra nel 1988, Antonino Messicati Vitale è stato tratto in arresto una prima volta nel 1995 dal Nucleo Investigativo di Palermo; negli anni sono state cristallizzati i suoi interessi con personaggi mafiosi del calibro di Gaetano Buscemi, ucciso in un agguato mafioso nel1995, Giovanni D’Agati, storico uomo d’onore del mandamento di Bagheria, e gli ergastolani Nicola Mandalà e Ignazio Fontana, il primo noto per aver curato personalmente la latitanza di Bernardo Provenzano, l’altro uomo d’onore della famiglia di Villabate.

Da una settimana Messicati Vitale era seguito come un’ombra. Viveva in lussuoso mini appartamento di un prestigioso residence sul mare. Belle macchine, bei locali, belle donne. D’altra parte i soldi per lui non sono mai stati un problema. Dalle indagini recenti è emersa la sua disponibilità di fiumi di denaro. E in contanti.

La notte scorsa è arrivata la conferma che fosse in casa ed è scattato il blitz. Sono entrati in azioni i poliziotti indonesiani e quelli del Servizio per la cooperazione internazionale di Roma coordinati passo dopo passo dai carabinieri del comando provinciale di Palermo. A seguire le fasi i magistrati della Direzione distrettuale antimafia: il procuratore aggiunto Leonardo Agueci e i sostituti Lia Sava, Marzia Sabella e Nino Di Matteo.

Al momento del blitz Antonino Messicati Vitale, stava dormendo. Colto di sorpresa non ha opposto alcuna resistenza. Non avrebbe avuto via di fuga circondato com’era.

Secondo gli investigatori, è fuggito in Indonesia forse con un passaporto intestato a un sardo.

Durante la festa per i suoi 40 anni ha chiesto a un’orchestra di intonare la musica del padrino. ”Alla fine il boss ha apprezzato l’esecuzione – dicono i carabinieri – Si è rivolto al maestro congratulandosi e dicendogli bravissimo”.